Una vacanza a Sanremo, non fosse altro per il nome e per quello che rappresenta in Italia e all'estero, è sempre una cosa da provare. La città dei fiori però è molto cambiata da quella che, nei primi del 900, era una meta ambita soprattutto da parte degli stranieri. L'arrivo in città è agevole, grazie anche all'Aurelia Bis, il cui ultimo tratto è stato inaugurato nelle scorse settimane, che permette di giungere in poco tempo in pieno centro. I problemi, però, sorgono proprio in quel momento, quando si deve parcheggiare l'autovettura. Un posto gratuito è una scommessa praticamente impossibile, quelli a pagamento, anche se non segnalati alla perfezione, si possono trovare soprattutto nel Palafiori e in piazza Eroi Sanremesi.
I ristoranti sono di buon livello, sia quelli affacciati sul mare sia nell'immediato entroterra, con menù dai prezzi medio alti. La nota dolente è, però, rappresentata dal dopo cena per la difficoltà, con sole poche eccezioni, di trovare un locale serale, divenuto merce sempre più rara. Per non parlare delle discoteche, per cui Sanremo sembra avere l'allergia. In città hanno infatti chiuso tutte, ad esclusione di una allestita in spiaggia solo nel periodo estivo, con grande incredulità di tutti i ragazzi che credono di trovare nella sede del Festival una città a misura di musica. Così come è singolare l'assenza di un museo del Festival, dove poter ammirare cimeli e ricordi della kermesse canora, anche se l'Amministrazione Comunale ha annunciato di voler lavorare su questo progetto. Immancabile una visita al casinò, con le sue tradizionali torrette liberty, che però avrebbe bisogno di una rinfrescata per essere al tempo con i casinò moderni. Se però qualcuno crede di trovare seduti ai tavoli da gioco attori famosi o ricchi arabi rimarrà deluso, la clientela è molto scesa di livello, tanto che neanche la cravatta è più obbligatoria. Di grande fascino invece la centrale via Matteotti, ormai tutta pedonale, la cui pavimentazione è però arredata con tristissime targhe con le canzoni vincitrici del Festival che, imitando male uno stile americano, difficilmente potevano essere realizzate più brutte. Molto varia la gamma di scelta delle spiagge, tra libere, libere attrezzate e stabilimenti privati, ma anche in questo caso mal fornite di parcheggi. La nota più dolente, su cui Sanremo deve lavorare maggiormente, è però la percezione di sicurezza che si respira in città.
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