da Parigi
Il presidente Nicolas Sarkozy , che vuole ripristinare nella società francese i principi dell'autorità e della responsabilità, non poteva certo lasciarsi sfuggire l'occasione dell'inizio del nuovo anno scolastico per ribadire queste sue convinzioni e per coniugarle con le esigenze del mondo educativo. Eccolo dunque leggere ad un pubblico selezionato ed inviare a tutti gli insegnanti di Francia la sua «Lettera agli educatori», pamphlet di 32 pagine che riassume il suo pensiero e il suo programma a proposito della scuola. Dopo i discorsi della scorsa settimana ai diplomatici, in tema di politica estera, e agli imprenditori, ovviamente sull'economia, la «lettera ai prof» completa l'ideale trilogia del pensiero del nuovo capo dello Stato, eletto lo scorso 6 maggio. Sul bisogno di ripristinare nelle scuole il concetto di autorità, Sarkozy è assolutamente intransigente. «Basta con gli allievi che fanno ciò che vogliono e che credono normale rivolgersi col "tu" agli insegnanti», aveva detto Sarkozy in campagna elettorale. Adesso il tono del discorso è più pacato, ma le idee sono identiche. «Il rispetto, dice il presidente francese, dev'essere la base di qualsiasi forma d'educazione». Poi insiste: «Io spero che tutti insieme riusciamo a costruire un'educazione al rispetto e un'educazione fondata sul rispetto». Altra precisazione: «Desidero che i nostri figli imparino l'educazione, la tolleranza e l'apertura di spirito». Sarkozy insiste sui valori della democrazia e della Repubblica per cui auspica il ritorno a un sistema scolastico capace di trasmetterli di generazione in generazione in un contesto di rispetto reciproco tra chi insegna e chi impara. Eccolo lamentarsi del fatto che oggi «non viene abbastanza valorizzata l'importanza della trasmissione del sapere e quella della trasmissione dei valori». Due elementi che a suo avviso devono procedere mano nella mano.
Sarkozy ha indicato sei temi sui quali il cambiamento è a suo avviso particolarmente urgente e necessario. Oltre a quello, fondamentale, dell'autorità, ci sono quelli che riguardano la cultura generale, la specializzazione degli studi già dopo il ciclo elementare (con la revisione e la rimessa in discussione del corrispettivo francese della nostra «scuola media unica»), la rivalorizzazione sociale del mestiere di insegnante, il rapporto scuola-famiglia e la laicità dell'insegnamento. Su quest'ultimo terreno Sarkozy si è collocato nel solco della tradizione francese, ribadendo che la scuola deve rimanere laica e che proprio la scuola pubblica è il mezzo più efficace per lottare contro la tentazione della «chiusura religiosa».
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