Saveri, appello al voto «inutile»: scegliete le liste indipendenti

La speranza è quella di superare la soglia del 3 per cento per avere un posto in consiglio comunale e nei municipi. «Decideremo poi al ballottaggio anche in base allo stile e al comportamento dei candidati, chi sostenere. Potremmo anche non dare alcuna indicazione». Una invece per il primo turno, Simonetta Saveri, in corsa con la lista «Primavera politica», la dà, eccome. Guai a sottostare all’invito che arriva dai grandi partiti politici a non disperdere il voto, prediligendo solo le grandi coalizioni. «Questo modo di pensare è pericoloso: per la democrazia, per la partecipazione popolare, per il rinnovamento politico, per il bene comune. Chiediamo di votare queste piccole realtà. C’è bisogno di novità e persone libere. E poi queste sono elezioni comunali, e non nazionali».
Nel primo giorno di primavera, «Primavera politica» illustra alcuni punti della propria campagna elettorale. Si parte da lavoro, case e servizi. «Condivido quello che ha detto don Ciotti - spiega la Saveri -: bisogna occuparsi della famiglie. In questo momento sono più favorite quelli che non hanno figli. Invece bisogna aiutare concretamente con il quoziente familiare, modificando i parametri Isee tenendo conto del numero dei figli e delle persone disabili a carico». Poi il lavoro, certo. «La gente è sfinita perché è difficile lavorare. Ci sono troppe regole, troppa burocrazia e questa è una cosa concretissima. Bisogna attirare investimenti. In un momento in cui non si sono le risorse, le risorse sono le persone. Si deve far emergere la parte positiva». Va bene, ma sui temi più concreti: sicurezza, pulizia, Gronda, moschea?
«Noi siamo per la libertà di culto e di religione, ma sulla moschea ancora non è stato fatto un programma interculturale. Pensiamo prima a quello, poi si ragionerà. Gronda? Iniziamo dal nodo di San Benigno e al raddoppio di Voltri».
Giura la Saveri di non temere nessuno in particolare dei suoi avversari, ma del messaggio affidato al Cittadino sull’indipendenza della Chiesa rispetto al voto politico, è molto, molto contenta.

«Nessuna realtà politica deve dire “Sono stato chiamato dal vescovo o invitato dalla Curia genovese” Queste cose non vanno dette, non sono vere. Sono felicissima che la Chiesa abbia detto che non si schiera con nessuno». GG