Da Savona una lezione per le regionali 2010

Da Savona una lezione per le regionali 2010

(...) avuto il coraggio di Matteo Renzi di rompere con la sinistra radicale e di dire apertamente che non aveva niente a che spartire con loro.
Ma di Renzi ce n’è uno. Qui avevamo un candidato che ha incassato il sostegno (controvoglia) di Rifondazione e quello (controVaccarezza) di Susy De Martini, che ha immediatamente annunciato il suo voto per Boffa dopo che gli elettori le hanno chiuso le porte dell’Europarlamento, nonostante avesse il vantaggio indubbio di essere l’unica candidata ligure del Pdl. E invece la vittoria di Savona è la vittoria di un gruppo dirigente, di un modello di governo, della voglia di cambiamento che c’è in Liguria. La vittoria di Savona è sì la vittoria di Vaccarezza - uno che, anche se ultimamente era quasi introvabile e non ci ha degnato di grandi attenzioni, sempre impegnato in campagna elettorale, è un amico storico del Giornale che faceva bella mostra di sè in Comune a Loano - ma anche la vittoria di Claudio Scajola, padre nobile del partito in Liguria, e di Michele Scandroglio, che ha portato in poco tempo il Pdl ad essere il primo partito della Regione, il Pdl migliore di tutto il Nord Italia e il partito che ha espugnato Savona. Altro che le dimissioni chieste a reti locali unificate da una candidata non eletta!
Ma è anche la vittoria di Francesco Bruzzone, leader regionale (nazionale, dicono loro) del Carroccio in Liguria che, con umiltà e modestia, ha portato il suo partito a risultati eccezionali e in costante crescita. Ma è anche la vittoria di Franco Orsi, che in passato ho anche criticato perchè penso che sia potenzialmente un fuoriclasse che dovrebbe applicarsi di più. Ma, stavolta, il ruolo di Orsi è stato decisivo. E per lui parlano la conquista del suo Comune, Albisola Superiore, la vittoria difficilissima a Varazze, i Comuni espugnati in giro per l’entroterra savonese e, soprattutto, la vittoria di ieri, dopo tredici anni di governo di centrosinistra.
Soprattutto, da Savona parte un altro tassello della strada che potrebbe portare di nuovo Sandro Biasotti alla guida della Regione, ultimo passo del percorso iniziato trionfalmente alle politiche con la conquista del premio di maggioranza regionale per il Senato.
La lezione, l’ultima, di Savona è che non vanno rincorsi tutti gli zerovirgola. Che si può vincere anche senza Udc.

E che, soprattutto, non occorre mandare nessun messaggero, nè cercare alcuna alleanza con i vari movimenti tipo «Forza Liguria» che, a mio parere, farebbero perdere molti più voti di quelli che porterebbero. Porte chiuse, sbarrate.
Codesto solo oggi possiamo dire a Biasotti. Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Chi, soprattutto, non votiamo.

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