Lo scandalo del quartierino esplode in tv. E finisce in rissa

Infuocata puntata di "L'ultima parola" su Rai 2. Feltri: "Ridicolo che Fini non chiarisca e che sponsorizzi pure la suocera in Rai". Rossi (Farefuturo): "Non c’è reato". L’ira di Sgarbi

C’è voluto quasi l’autunno, con la ripresa dei dibattiti politici, perché casa Tulliani a Montecarlo conquistasse uno spazio in tv. Me­rito di Gianluigi Paragone che ieri sera (ormai era quasi notte) ha ria­perto L’ultima parola su Raidue. Le telecamere del servizio pubbli­co sono andate nel Principato. Hanno intervistato mediatori im­mobiliari e baristi di boulevard Princesse Charlotte: tutti a garanti­re che con 300mila euro (il prezzo del quartierino) ti compri sì e no una cantina. Hanno dato voce al­l’erede della contessa Colleoni, il nipote Paolo Fabbri, «deluso da Fi­ni perché non ha chiarito nulla» e arcisicuro che «quella casa non era un rudere» come ripetono i ventriloqui del presidente della Camera per giustificare l’esiguità della somma incassata. Alla fine anche Enrico Mentana, l’unico giornalista che in queste settimane è riuscito a fare parlare Fini sulla vicenda, ha ammesso il sospetto che Giancarlo Tulliani non sia soltanto l’affittuario ma an­che il proprietario della casa mo­negasca. L’ha confessato dopo che Vittorio Feltri, direttore del Giornale , aveva anticipato il no­stro scoop di oggi: nel contratto di affitto del Palais Milton le firme dell’intestatario e quella dell’in­quilino sono identiche. Paragone ha ricordato che Fini a Mirabello ha dato dell’«infame» a Feltri per aver coinvolto la sua famiglia nel­la polemica politica. «Ridicolo ­ha ribattuto Feltri - è stato Fini a coinvolgere la suocera casalinga esercitando pressioni acclarate in Rai per farle avere un ricco contrat­to. E lui stesso dichiara di aver sa­puto di Montecarlo dalla compa­gna Elisabetta. Il Giornale non ha scritto che Fini ha commesso rea­ti, ma che il suo comportamento non è degno della terza carica del­lo Stato. Doveva chiarire e non l’ha fatto». Paragone ha affidato la difesa di Fini a Filippo Rossi, direttore del giornale online della Fondazione Farefuturo , che nel pomeriggio aveva montato una polemica per il timore di non poter partecipare. La sua è stata una difesa imbaraz­zata, quasi d’ufficio:«L’unica peri­zia su quell’immobile è molto infe­riore alla somma incassata. Non c’è passaggio di denaro pubblico ma una transazione tra soggetti privati. Non c’è reato. Non esisto­no offerte superiori». Sullo scher­mo scorrevano le immagini degli operatori monegaschi secondo i quali nel Principato non si paga meno di 20mila euro al metro qua­­drato, e meno che mai i 4.285 otte­nuti nel 2008 da Alleanza naziona­le. La campagna del Giornale è «os­sessiva » per Lucia Annunziata, perché passa sotto gamba le deci­ne di contratti molto più sostanzio­si tra la Rai e società vicine al pre­mier: «Devi trattare tutti allo stes­so modo». Stesso argomento per Peter Gomez, giornalista del Fatto quotidiano : «Le inchieste vanno fatte a 360 gradi, parlate della ter­za carica dello Stato e non della se­conda ». Feltri ha ribattuto che la più grossa inchiesta sulla Rai l’ave­va fatta da direttore di Libero . «Il problema vero è politico, avete at­taccato Fini perché non ha obbedi­to al padrone», ha accusato Rossi. Ma per Vittorio Sgarbi la questio­ne è morale prima che politica o giudiziaria. E su questa osserva­zione si è accesa la prima delle ri­petute liti tra il critico e il rappre­sentante di Farefuturo . Un intellettuale di destra come Pietrangelo Buttafuoco ha detto di provare «delusione e vergogna, sofferenza e dolore» per la vicen­da di Montecarlo: «Quando gli atti­visti della destra non avevano dirit­to di parola, compravamo le sedi del partito con i nostri sacrifici. È vergognoso che, ottenuto il pote­re, l’unico intervento di Fini sulla Rai sia stato piazzare qualche suo uomo e assecondare la suocera». La battuta migliore è stata di Sgar­bi. Quando Rossi ha detto che la pattuglia finiana è «senza soldi, poverissima», il critico gli ha ribat­tuto: «Per forza, se vendete le case a così poco...». Lo scandalo, secondo i sondag­gi dell’ Ultima parola svolti dal­­l’istituto Ipr, ha incrinato pesante­mente la fiducia degli italiani in Fi­ni, al quale la maggioranza addebi­ta la­colpa di eventuali elezioni an­ticipate.

Se si andasse al voto il Pdl e la Lega sono date in crescita men­tre calano tutti i partiti della sini­stra e anche Fini, sceso dal 7 al 5 per cento. In ogni caso, la gran par­te degli italiani - soprattutto nel centrodestra - è contraria al voto anticipato.

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