Scaroni a Mosca « stringe» con Gazprom

Ma l’accordo richiederà trattative non brevi. Ieri record di consumi di energia

da Milano

Oggi l’ad Eni, Paolo Scaroni, vola a Mosca per un nuovo round di discussioni alla ricerca di un accordo con Gazprom dopo il via libera politico giunto settimana scorsa a una possibile intesa che preveda l’apertura del mercato italiano ai russi e l’ingresso dell’Eni nei giacimenti siberiani. La possibilità di una firma a breve è stata però smentita dal gruppo petrolifero che definisce «di routine» l’incontro e che prevede ne saranno necessari altri prima di arrivare a una conclusione.
Ma il problema-gas non è affatto superato. Dipendiamo troppo dal metano, «la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia va fatta - sostiene il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani - utilizzando il meglio delle tecnologie mondiali, ma bisogna farla». Invece la possibilità di un ripensamento sull'energia nucleare «oggi non è sul tavolo» ha aggiunto.
«Sono perfettamente d'accordo» con l'allarme lanciato da Bersani sulla dipendenza dell'Italia dal gas, «lo dico da qualche anno» gli ha risposto Scaroni. «Produrre il 60% della nostra energia elettrica dal gas è una cosa che facciamo solo noi nel mondo - ha aggiunto -: questo credo sia difficilmente rimediabile ora, per cui dobbiamo assicurarci di avere tutto il gas che ci serve a prezzi competitivi». E in questo quadro si inserisce la visita di oggi a Mosca. L'ad Eni è anche d'accordo sulla necessità di riconvertire a carbone la centrale di Civitavecchia: «Io mi sono battuto in altre vesti (quando era ad Enel, ndr) per realizzare la centrale di Civitavecchia - ha affermato - perché in tutto il mondo l'energia elettrica si fa da carbone e da nucleare». Tuttavia, ha aggiunto Scaroni, «il black out mi sembra adesso una parola grossa, nel senso che noi importiamo gas da parecchi Paesi in Europa e non»: l'Italia infatti si rifornisce da Olanda, Norvegia, Algeria, Libia e Russia. Scaroni non ha negato però che «eventuali dispute tra Russia e Ucraina potrebbero avere conseguenze anche sulle forniture all'Italia, tipo quelle che si sono verificate a cavallo delle vacanze di Natale dell'anno scorso. Ma questo riguarderebbe solo le forniture dalla Russia».


Ieri, intanto, è stato raggiunto il nuovo record estivo dei consumi di elettricità: 54.500 megawatt, superiore di 337 Mw al record del 28 giugno 2005, ma ancora inferiore di 1.039 Mw rispetto a quello invernale del 25 gennaio scorso, quando erano stati toccati 55.539 megawatt.

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