Scende in campo il Coni: «Ora ci ripensino»

Anche il Coni scende in campo per dire «sì alle fidejussioni» e «no alla tassa di occupazione del suolo pubblico», la stangata del nuovo regolamento Cosap che sta colpendo pesantemente anche gli eventi. Nella terza riunione del Tavolo dello sport una settimana fa, il presidente provinciale del Coni Filippo Grassia ha sollecitato all’assessore allo Sport Chiara Bisconti di «intervenire con forza in giunta per ripristinare le fidejussioni a favore dei concessionari e abolire la Cosap per tutte le manifestazioni condivise dal Coni e dallo stesso Comune. Una situazione paradossale emersa in tutta la sua evidenza il 14 e 15 gennaio con la Coppa del mondo di sci di fondo al Castello. Il comitato organizzatore si è dovuto sobbarcare 70mila euro di spesa per l’occupazione, con la conseguenza che lo sport invece di essere aiutato economicamente diventa una forma di finanziamento per il Comune». Il Coni ribadisce che senza la concessione delle fidejussioni «rischia di bloccarsi i progetti di associazioni che, con finanziamenti propri e mutui ordinari, vogliono migliorare le strutture ricevute dal Comune in condizioni tutt’altro che invidiabili».

E ha fatto presente che in altri Comuni le fidejussioni vengono poste a bilancio sul «fondo di riserva». Oggi Palazzo Marino, come ha riferito la Bisconti, ha già raggiunto il tetto massimo d’indebitamento indicato dal patto di stabilità.

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