Schede sbagliate: il pasticciaccio di Prati

Alessia Marani

Manca una riga e per un errore tipografico scoppia il caos in alcuni seggi del XVII municipio, vale a dire nel quartiere Prati. L’emergenza è scattata fin dal primo mattino, al momento dell’apertura delle urne agli elettori. Quando ci si è accorti che in numerose schede rosa accanto al simbolo della lista civica «Amore per Roma» che sostiene la candidatura a sindaco di Gianni Alemanno (Cdl) mancava la linea per sovrascrivere la preferenza. «Ci spiace ma nell’incertezza non possiamo far votare, tornate più tardi», è quello che si sono sentite dire centinaia di persone, certificati e documenti alla mano, da alcuni presidenti di seggio, come quelli in via Mordini, in via Camozzi, in via Giordano Bruno e in via del Falco.
«Prima dell’apertura del seggio il messo comunale ci ha detto che non si poteva effettuare la votazione - racconta Fabrizio Sicoli, presidente del seggio 2184 allestito nella scuola Talete -. Ci hanno detto di aspettare quelle nuove che non sono mai arrivate. Alle 10.05 è arrivata la telefonata dal Comune che ci autorizzava ad aprire il seggio e a utilizzare quelle vecchie. Il fax, invece, è arrivato alle 10,25. Alle due - continua Fabrizio - hanno votato al mio seggio solo un centinaio di aventi diritto su un totale di ottocento». Diversa la situazione nel seggio 2135: «Alle 8.45 è arrivato il fonogramma che ci diceva di attendere le schede nuove - dice S.B. presidente in surroga -. Quando sono arrivate quelle nuove, fresche di stampa ci siamo accorti che non erano utilizzabili perché la sovrapposizione aveva copiato i simboli uno sull’altro. Dopo il danno, insomma, anche la beffa. Io ho tenuto il seggio comunque aperto perché anche le schede vecchie potevano essere utilizzate».
Furiosi gli esponenti di An Fabio Sabbatani Schiuma e Mario Tuccimei, rispettivamente candidato al consiglio comunale e coordinatore dei rappresentanti di lista di An in XVII: «Per una trasparenza assoluta - dicono - bisogna annullare le votazione nel quartiere. Ci sono fin troppi passaggi poco chiari e che, comunque, darebbero adito a dubbi. Sembra, per esempio, che il Campidoglio abbia stampato questa notte le schede sostitutive. E alcuni presidenti avrebbero mandato via gli elettori sopraggiunti per votare, mentre altri avrebbero consegnato le nuove schede senza annullare le vecchie. A questo punto l’interrogativo è d’obbligo: che fine faranno le schede errate? E chi controlla che non tornino in circolazione magari manipolate ad hoc?». Interrogativo che pone anche Roberto Vernarelli, Udc, presidente uscente del parlamentino del XVII municipio: «Non si sa chi è venuto a riprendere le vecchie schede autenticate che in alcuni seggi sono state portate via - dice - né chi ha dato l’ordine di non aprire il seggio finché non fossero state sostituite. Il Comune, infatti, nega di avere dato ufficialmente disposizioni in tal senso». Critico lo stesso Alemanno che parla di una sorta di astensionismo «indotto». «Il problema - sostiene infatti - è per quanti non hanno votato. Si tratta di vedere al termine della tornata se c’è stato in XVII un abbassamento rilevante del numero di votanti rispetto alla media delle votazioni precedenti. Se così sarà, occorrerà prendere dei provvedimenti». Dello stesso avviso Beatrice Lorenzin, di Fi, che definisce il fatto «gravissimo». Chiedono certezza, infine, gli esponenti del centrosinistra.

«Quel che è successo - afferma Antonella De Giusti, candidata presidente nel municipio e rappresentante dei responsabili dei partiti del centrosinistra - danneggia tutti gli elettori e tutti i partiti. Chiediamo fin da adesso che al termine dello scrutinio sia data certezza che tutto sia avvenuto nel massimo rispetto delle regole e della volontà degli elettori».

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