da Milano
I disagi cominceranno già stasera alle 21, per lo stop dei treni. Ma sarà domani il vero lunedì nero per chi usa i mezzi pubblici per andare al lavoro o comunque per muoversi nelle grandi città: fermi i treni, fermi pure - secondo modalità diverse da città a città - autobus, tram e metropolitane, per tutta la giornata. Insomma, un inferno. Un inferno annunciato, preludio di un’estate che sul fronte trasporti si annuncia ancor più «calda» delle temperature.
Non consola il fatto che, accogliendo l’invito della Commissione di Garanzia, sia stata rinviata in extremis - era fissata sempre per il 7 luglio - l’agitazione proclamata anche dal settore del trasporto aereo. I disagi sono soltanto posticipati, al prossimo 18 luglio. E anzi saranno ancora più pesanti, considerato che a metà mese aumenteranno i vacanzieri e quelli che si spostano per trascorrere le ferie a casa. Un copione che si ripete, puntuale, ogni estate, e che vede come vittime principali i poveri utenti.
Da stasera treni fermi
Lo sciopero dei treni comincia stasera alle 21, e continuerà sino alla stessa ora di domani. Le Ferrovie prevedono cancellazioni e invitano gli utenti a contattare il numero verde 800-892021. Domani saranno comunque garantiti i servizi minimi nelle fasce orarie protette, tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21. Ma i disagi, saranno inevitabili.
Bus, tram e metro
Domani, invece, lo stop praticamente totale del trasporto pubblico locale. Autobus, tram e metropolitane resteranno in deposito per l’intera giornata, visto che lo sciopero è di 24 ore. Anche in questo caso saranno garantite le fasce orarie protette, ma occorre fare attenzione, perché gli orari variano da città a città. A Milano, per esempio, i mezzi pubblici funzioneranno sino alle 8.45 e poi tra le 15 e le 18, a Roma invece lo stop è dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. Per informazioni più dettagliate è preferibile contattare direttamente le aziende di trasporto pubblico locale della propria città.
La vertenza
Questa protesta arriva ad appena due mesi dall’ultima agitazione, lo scorso 9 maggio, di sole quattro ore. L’agitazione, indetta dalle organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, e da varie sigle di autonomi, è stata proclamata per chiedere l’apertura della trattativa sul contratto unico per la mobilità. «Alla base di questa nuova protesta nel trasporto pubblico locale e ferroviario – spiega il segretario nazionale della Filt Cgil, Franco Nasso – c’è l’indisponibilità delle controparti ad avviare il tavolo per il contratto che riguarda 250mila lavoratori. Il contratto è scaduto a fine 2007, e non è più tollerabile l’atteggiamento dilatorio che contrasta la giusta rivendicazione dei lavoratori». Ragioni più o meno legittime. Ma che non consolano chi domani sarà costretto a imbottigliarsi nel traffico o a percorrere chilometri a piedi per andare al lavoro. Per non parlare, poi, di chi vive nell’hinterland e che non avrà altre alternative all’auto privata.
Il 18 luglio gli aerei
Il calendario scioperi dell’estate è già abbastanza nutrito: il prossimo 18 luglio, per quattro ore, si fermeranno gli aerei, per otto ore quelli di Air One.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.