La sconsiderata bravata della Sud guasta il Natale più dei viola

Ma che bel Natale questo per il Genoa, che a due turni dal giro di boa è saldamente attestato al sesto posto che a fine campionato varrebbe l'ingresso in Coppa Uefa. E ad onta della sconfitta subita dalla talentuosa Fiorentina sarebbe un buon Natale pure per la Sampdoria, che controbilancia gli altalenanti stenti in campionato con ragionevoli speranze di gloria in Coppa Uefa e Coppa Italia, non fosse che proprio domenica scorsa taluni «ragazzi» della Sud hanno purtroppo svilito l'esaltante impresa anti Siviglia con una bravata boomerang sconsideratamente intimidatoria.
«Wanted»: la geniale pensata! Stavano dunque affissi ai muri dello stadio di Marassi taluni manifesti con le foto segnaletiche di presunti «nemici» della Sampdoria; e il primo volto della lista era il mio, perché mi ostino a chiedere a gran voce - carogna d'un Sess - che i buchi più evidenti della coperta corta vengano rattoppati. Ora so bene che gli autori della spericolata iniziativa da pseudo Far West sono «ragazzi» che non conoscono la storia (figurarsi la filosofia, la grammatica e la sintassi) del gioco del calcio; e - soprattutto - soffrono come bestie le concomitanti fortune dei «cugini». Sicché, come s'usa nei confronti di coloro che non sanno valutare il peso e le conseguenze di ciò che fanno, pietosamente li perdono. Ma avverto: occhio all'autogol. L'esperienza insegna infatti che iniziative del genere sono la spia di un pericoloso malessere che gira e rigira si risolve in danno del proprio clan.
Privo di otto titolari (a partire dal fondamentale Milito), con tre Primavera e un Allievo in panchina, il Genoa a Verona ha raccolto in extremis tre punti che valgono oro; soprattutto in considerazione delle cadute della Roma nella tana del Catania del genialoide Zenga e del Napoli nell'arena del Toro del redivivo Novellino. Alla prova dei fatti, la concorrenza nella corsa all'Uefa, mentre l'accelerazione della Lazio ha imposto l'ennesima frenata al Palermo, si presenta dunque meno agguerrita del previsto. Sicché dopo la sosta natalizia - provvidenziale per l'intero organico a cominciare da Milito e Ferrari, Mesto e Modesto, Gasbarroni e Palladino - a maggior gloria del talento di Gasperini si profila un mercato di gennaio in cui il presidente Preziosi sarà finalmente esentato dal rivoltare l'organico come un calzino, bastando un buon rincalzo per il Principe sperabilmente non infastidito dalla pubalgia.
Identicamente provvidenziale viene naturalmente considerata la sosta in casa blucerchiata. Proprio alla luce delle ultime esaltanti vittorie in danno di Reggina e Siviglia, nonché della generosa quanto sfortunata ripresa anti Fiorentina, bisogna riconoscere una volta di più che l'irriducibile Mazzarri riesce a far rendere al 110% il materiale che la Sampdoria gli affida. Diceva Bernardini: «Il calcio è difficile perché si gioca coi piedi». Ecco spiegato perché la squadra blucerchiata mediamente soffre il vergognoso terreno del Ferraris nettamente di più degli avversari di turno. In fatto di piedi, con l'aggravante di non potersi permettere in attacco lo sfogo del gioco alto mancando di una valida torre, l'attuale rosa blucerchiata globalmente intesa registra in serie A la classifica che esattamente le si attaglia.
Poiché d'altronde fare decimi o quattordicesimi in campionato poco cambia, personalmente sostengo che Mazzarri meriti di essere messo in condizione di giocarsi al meglio Coppa Uefa e Coppa Italia.

E con l'imprescindibile Palombo nuovamente in cabina di regia, con Padalino a destra e Pieri a sinistra, con un difensore aggiunto come l'aitante promesso Raggi e con l'impareggiabile genio di Cassano al servizio di un centravanti degno di questo nome ora in coppia con Bellucci ora al suo posto, hai visto mai...

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