Scoppia la guerra dei galà della moda

In contemporanea le cene organizzate da Comune e Regione

Di qua o di là? In Regione o in Comune? A dire il vero, il presenzialista perfetto ce la poteva fare a essere presente a entrambe le cene: dal sindaco l’appuntamento era alle 20, dal governatore alle 21,30.
Chi è andato prima dalla Moratti (in collaborazione con l’Unione del Commercio e Camera Moda) ha gustato i piatti della cucina di grandi chef come Carlo Cracco, Giancarlo Morelli, Aimo Moroni e Davide Oldani. Chi è riuscito a arrivare pure da Formigoni si è sollazzato il palato con stracci di pasta fresca, pomodoro, ricotta e pinoli, filetto di tonno e sfogliatine chantilly, fichi e rete di caramello. Delizie da entrambe le parti. E soprattutto nessuna guerra tra cene istituzionali. Semmai un duello all’ultimo bignè. «Era una cena organizzata da diverso tempo - ha spiegato il presidente della Regione Lombardia - un omaggio alla Westwood e alla settimana della moda. Soprattutto nessuna volontà di creare divisioni». Tutto chiarito, quindi. Nessun incidente diplomatico.


A fare gli onori di casa al Pirellone anche Franca Sozzani, direttore di Vogue, e Vincenzo De Bustis di Deutch Bank. Tra i 180 super eccellenti che sono saliti al 31° piano, Giorgio Armani, Donatella Versace, Alberta Ferretti, Beatrice Trussardi, Daniela Santanchè e, ovviamente, Vivienne Westwood.

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