Lo scudo fiscale diventa più «largo»: proteggerà, infatti, anche le società di capitali, se a emergere è il loro «dominus», cioè chi le controlla. Niente regolarizzazione, in compenso, per i «tesori nascosti» in Svizzera (circa la metà del totale, secondo le stime): è ammesso solo il rimpatrio, come per Montecarlo, San Marino e Vaduz. Sono le principali novità interpretative contenute nella circolare dellAgenzia delle entrate pubblicata ieri sullo scudo, «unimportante opportunità - sottolinea il direttore Attilio Befera - per regolarizzare la propria posizione con il fisco».
Ed è in forte crescita, infatti, il numero degli evasori che stanno facendo rientrare i propri capitali in Italia: secondo i gestori dei fondi patrimoniali internazionali, la massa di liquidità che rientrerà entro i confini italiani nei prossimi mesi sarà di gran lunga superiore agli 80 miliardi di euro che furono rimpatriati con i due precedenti condoni fiscali varati negli anni passati dai governi italiani.
«Abbiamo già ricevuto il doppio delle domande per il rimpatrio di fondi detenuti allestero rispetto alle domande relative al precedente condono», ha detto a Bloomberg Luca Caramaschi, direttore della sezione private wealth management della Deutsche Bank a Milano.
«Certamente cresce linteresse per questa iniziativa», ha aggiunto Giuseppe Marino, consulente fiscale e docente di legge fiscale alla Bocconi. Secondo lesperto, questinteresse a far rientrare i capitali in Italia «è spinto soprattutto dal bisogno degli imprenditori di iniettare nuova liquidità nelle loro aziende».
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