Scuole chiuse per lo sci: la Regione si contraddice

Scuole chiuse per lo sci: la Regione si contraddice

(...) organizzato garantisce 208 giorni di scuola, e visto che la legge nazionale stabilisce che i giorni di lezione non possano scendere sotto i 200, le singole istituzioni scolastiche possono stabilire autonomamente se e quando utilizzare gli 8 giorni in avanzo per pause didattiche legate alle esigenze previste dal piano dell'offerta formativa». Pause da far fruttare, dunque, con iniziative che non sono la chiusura delle scuole. Insomma, sebbene intervistato da un quotidiano l’assessore Costa abbia dichiarato che le scuole possono fare ciò che vogliono, quindi anche chiudere per una settimana, all’inizio dell’anno scolastico non la pensava così. D’altra parte anche il Dpr 275 del 1999 stabilisce nel capitolo dell’autonomia organizzativa (secondo comma) che «Gli adattamenti al calendario scolastico sono stabiliti dalle istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal piano dell’offerta formativa...». A dichiararsi contraria alla chiusura delle scuole è stata anche il direttore scolastico regionale, Anna Maria Dominici, che in una lunga nota inviata ai dirigenti scolastici liguri afferma: «A parere di questo ufficio, nei giorni per i quali in sede di adattamento del calendario scolastico alle esigenze ambientali di istituto il consiglio di istituto abbia eventualmente deliberato la sospensione dell’attività didattica curricolare è opportuno (a maggior ragione nei casi in cui una parte, ancorché minoritaria, dell’utenza non condivida tale sospensione) che l’istituzione scolastica assicuri il pieno supporto alle famiglie che ne necessitano e continui a assicurare una valida offerta formativa ponendo in essere attività didattiche ed educative extracurricolari commisurate alle diverse fasce (in termini di livelli di apprendimento) di alunni».
Allora via libera ai corsi di recupero, di avanzamento per i migliori, di lingua italiana per gli stranieri, oppure incontri con personaggi del mondo della letteratura e della cultura. Chi vuole andare a fare la settimana bianca non rischia di perdere parte del programma, ma chi sta a casa non deve trovarsi in mezzo alla strada.

Infine, fa notare con saggezza il direttore regionale, sarebbe bene approfondire i punti in cui si è carenti: se è vero che agli esami di Stato si fanno errori di ortografia o non si arriva con il programma concluso per ragioni di tempo, allora la pausa didattica può servire a questo.

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