da Roma
Un rapporto «davvero speciale», «straordinaria intensità» nelle relazioni tra la Federazione russa e lItalia. Massimo DAlema ha sottolineato ieri, a margine della tavola rotonda sulla «sicurezza energetica nei rapporti Italia-Russia», lottimo andamento delle relazioni diplomatiche fra i due Paesi. Tanto da spingere il vicepremier russo e presidente di Gazprom, Dimitry Medvedev, a dichiarazioni di questo tenore: «Se dovessi ricorrere a degli aggettivi per definire landamento delle nostre relazioni, sicuramente adotterei i superlativi». La Russia, insomma, alleata di ferro dItalia. Questo lascia intendere, per nulla indirettamente, Massimo DAlema, specificando che il feeling Roma-Mosca «riguarda tanti settori, non solo quello energetico».
Cancellate le polemiche, dimenticati i «diritti civili», la questione cecena e il caso Yukos, questultimo al centro della questione energetica. Nellincontro nessun accenno a quei temi per i quali qualche anno fa, dopo la visita a Roma del premier Vladimir Putin, Berlusconi finì nella bufera per aver preso le difese dellalleato russo. Allora, era il novembre 2003, Romano Prodi era alla presidenza della Commissione europea e Silvio Berlusconi premier in carica. Per la sua presa di posizione nei confronti del leader russo, Berlusconi finì in un tritacarne, complice il quotidiano francese Le Monde.
Oggi, il rappresentante della diplomazia italiana, Massimo DAlema, quattro anni dopo gli attacchi sferzati contro il presidente del Consiglio, non proferisce parola su questi temi. Qualche settimana fa a incalzare la sinistra avevano pensato i radicali.
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