Cultura e Spettacoli

«Se le toghe imitassero Forum la giustizia sarebbe più rapida»

Rita Dalla Chiesa, inossidabile dei processi tv.
«Ho fatto sedici edizioni di Forum, cinque puntate a settimane. Faccia lei il conto, per me è già abbastanza faticoso farle...(ride, ndr)».
Che pubblico ha?
«Anche molto giovane. E molti professionisti».
Avvocati, giudici?
«Avvocati tanti. E molti studenti di Legge che fanno la tesi sulle sentenze dei nostri giudici, a partire da Santi Licheri (nella foto al centro)».
Insomma fate giurisprudenza.
«Sicuramente, perchè le nostre sono sentenze regolari in tutto e per tutto. Capita che i magistrati si richiamino alle sentenze dei nostri cinque giudici».
Insomma date una mano alla giustizia italiana.
«Alleggeriamo il lavoro dei giudici di pace, non potendo fare le cause penali. C’è moltissima gente che si rivolge a noi. Se la giustizia fosse veloce come a Forum le cose andrebbero meglio anche nei tribunali».
Una causa civile dura in media 4 anni. A Forum?
«Noi la risolviamo in meno di tre mesi, dalla segnalazione alla sentenza».
Giustizia record.
«Da noi la giustizia non è elefantiaca, burocratica, non si perde in cavilli».
Vecchio tormentone: le cause a Forum sono taroccate.
«Oh ecco, diciamolo una volta per tutte: le cause sono verissime, tutte!»
E gli «imputati»?
«Quasi sempre veri».
Quasi?
«Se non vogliono venire loro chiamiamo persone che possono rappresentarli».
E dove li trovate?
«Abbiamo un database diviso per categorie, a seconda delle professioni, dell’età. Persone disponibili a venire in tv e che noi istruiamo sulla causa da dibattere».
La causa più bizzarra che le è capitata in sedici anni di Forum?
«Tante... Ricordo una delle prime. Un signore aveva prestato ad una famiglia il suo loculo, poi il signore muore e i suoi parenti richiedono indietro il loculo. Per farla breve alla fine non si riusciva più a sistemare il morto. Bè, io scoppiai a ridere in diretta! Non riuscivo a fermarmi!».
Davanti ai parenti del caro estinto?
«Sì! Sono finita a Paperissima mille volte».
Lei ha avuto a che fare con la giustizia anche sulla sua pelle. Con il lungo processo per l’omicidio di suo padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (ucciso a Palermo nel 1982, ndr).
«Un’esperienza di grande dolore, da cui ho ricavato molto scetticismo sulla giustizia».
Non ha fiducia nella magistratura?
«Cerco di fidarmi. Però la giustizia è fatta da uomini, che magari vogliono fare i protagonisti, e invece di occuparsi di giustizia si occupano di politica. Ma la toga non dovrebbe mai avere un colore politico».
Lei una volta ha detto di non avere certezze sull’assassinio di suo padre. É ancora così?
«Continuo a non avere certezze. Sono incapace di odiare, ma non mi rassegno. E non perdono».
Chi non perdona?
«Chi in virtù di un ideale fatto solo di soldi, potere e politica è passato sopra la vita delle persone».
Lei ha sempre accusato la Dc. Una volta disse: non perdonerò mai Andreotti.
«Oggi non lo direi più. Sto cercando ancora di capire ma in modo diverso da allora, quando ero un animale ferito. Col tempo impari a guardare le cose in modo diverso, anche se mantieni i dubbi».
Dopo suo fratello si è messo in politica. Lei non ci ha mai pensato?
«Abbiamo scelto due strade diverse, forse la sua è stata più coraggiosa anche se in politica abbiamo idee molto diverse. Mi hanno chiesto diverse volte di candidarmi. Mi dicevano: da dentro puoi combattere di più».
E chi le offrì di candidarsi?
«Prima i socialisti, poi i liberali. Dopo altri anni me l’ha richiesto An, anzi non era ancora An, era il Msi. Dissi sempre no. La politica è fuori dalla mia mentalità».
Però lei spesso è ospite di manifestazioni di An.
«Sì ma come esterna. Sono molto vicina a Fini, lo ammiro molto, è un grandissimo statista. Ma ammiro molto anche Berlusconi. Il Pdl però dovrebbe essere più attento all’ambiente e all’animalismo».
Torniamo alla tv. Lei cominciò in Rai.
«Ero giornalista, Locatelli (direttore di Rai Due dal 1986 al 1989, ndr) mi chiamò a condurre un contenitore su RaiDue che si chiamava Vediamoci sul Due. Poi feci Pane e marmellata con Fabrizio (Frizzi, ndr)».
Due anni dopo passò a Mediaset.
«Mi notò la moglie di Arrigo Levi, che era stato preso a Mediaset per fare un settimanale giornalistico. Cercavano giornalisti, e Levi mi chiamò. Era il 1985. Mi convinse mio fratello Nando. Da allora Mediaset per me è casa».
Non è che poi la vediamo su Sky...
«No io sono fedele, come un carabiniere. Non potrei mai pensare di andarmene. Mi devono cacciare loro a calci (ride, ndr)».
Dopo Forum che vorrebbe fare?
«Mi piacerebbe un programma come X-Factor o Amici».
Tra i due quale preferisce?
«Guardi devo dire la verità: X-Factor è assolutamente innovativo e c’è più musica...

»
Non starà bocciando Amici?
«No! La competizione vera c’è su Amici. Amo molto anche C’è posta per te»
Cos’è la tv trash?
«Non quella di Maria De Filippi. Certi talk show politici sono trash».
Quali?
«Non lo dirò mai».
(6.Continua)

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