Seduzioni giamaicane nelle note di Giuliano Palma

Simone Mercurio

Esattamente due anni fa, si ripresentavano sui palchi italiani per un «Anniversary tour» molto fortunato e «tutto esaurito» per festeggiare i 10 anni di attività. Giuliano Palma & The Bluebeaters saranno questa sera all’Alpheus di via del Commercio 36 (ore 22) per un concerto-festa, come da abitudine della gaudiosa band di origine torinese. Una formazione che vanta un gustoso cocktail di «giovani» elementi fra i più interessanti del nuovo panorama musicale italiano. C’è lo stesso cantante Giuliano Palma, che insieme con Ferdinando Masi proviene dai Casino Royale. Ci sono Bunna, Paolo «The Angelo» Parpaglione, Cato Senatore e Gigi Mr. T-Bone degli Africa Unite. Infine, ormai membri effettivi della band, Peter Truffa, al piano, in prestito «permanente» dalla New York Ska Jazz Ensemble, e Fabietto, chitarrista dei Reggae National Tickets. Tutti insieme, accomunati dalle stesse passioni: il reggae, lo ska, il rocksteady. È il ’93, e Giuliano, allora ancora cantante dei Casino, va a Torino per cantare in un album dei Fratelli di Soledad. Lì, un gruppo di amici, si riunisce e pensa a un gruppo, ad una cover-band di pezzi rock steady giamaicani e soul americani. «Ci guardiamo in faccia e cominciamo a suonare la colonna sonora di The harder they come, poi Redemption song di Bob Marley, 54-46 di Toots, ma anche Love is the law degli stessi Casino Royale» racconta divertito il gruppo.
Nascono così i Bluebeaters, un gruppo di amici, di amanti della musica giamaicana, di appassionati di «blue beat».

Oggi, Giuliano Palma e i suoi Bluebeaters tornano a Roma ricchi di un altro disco registrato in studio, Long Playing, nuovo album con 22 cover che raccontano le passioni musicali della band. Il primo singolo estratto, di grande successo nelle radio, è stata la cover di Messico e nuvole di Paolo Conte.

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