Sentenza sul crocifisso, la Gelmini: da Strasburgo una decisione violenta

Il ministro: "Il pronunciamento della corte è improntato a una ideologia laicista". Il cardinale Bertone: "Si ribellino tutti i cristiani". Il sindaco di Verona Tosi: "Nel mio ufficio croce, Papa e via la foto di Napolitano"

Sentenza sul crocifisso, 
la Gelmini: da Strasburgo 
una decisione violenta

La decisione di Strasburgo sul crocifisso "é fortemente irrispettosa, oserei dire quasi violenta, verso il popolo europeo". Così - a Skay Tg 24 - il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini ha ribadito la contrarietà al caso del crocifisso in aula. "Penso - ha aggiunto - che il pronunciamento della corte di Strasburgo non sia improntato ad una corretta laicità, ma a una ideologia laicista. Non si può disconoscere il profondo valore, l'identità, le tradizioni e l'elemento di unificazione da sempre rappresentato dalla religione cattolica e dal simbolo del crocifisso. In Europa ci sono otto stati le cui bandiere riportano il simbolo del crocifisso. Cosa dovrebbero fare? Toglierlo dalla bandiera?". Sul progetto delle pagelle online, il ministro ha detto è già in uso in alcune scuole d'Italia. "Per fare in modo che diventi un progetto nazionale - ha spiegato - che faccia sistema rispetto a tutte le regioni, noi crediamo che nell'arco di due anni saremo in grado di offrirlo a tutti i genitori.

Ovviamente nel rispetto delle autonomie perché le scuole dovranno aderire a questo progetto, sarà una scelta discrezionale". Sugli insegnanti, Gelmini ha ribadito di essere a favore di una "carriera a scatti legati al merito". Ora invece "gli insegnanti sono tutti uguali, vanno avanti col passare del tempo".

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