Sergio Segio in piazza per Emil

Oltre un centinaio di persone, vicine a Cgil, Opera Nomadi, Naga, Fedarazione rom e Sinti Insieme, Arci Milano, Associazione Aven Amentza, tra cui l’ex terrorista Sergio Segio, da alcuni anni impegnato nella difesa dei diritti dei rom, si sono riunite in serata in piazza Scala per un presidio veglia in ricordo di Emil Enea, il ragazzino rom morto sabato notte nell’incendio della sua baracca. «I vostri sgomberi uccidono, vogliamo una casa», è lo slogan su uno striscione che è stato appeso sulla statua di Leonardo Da Vinci davanti a Palazzo Marino.
Al grido di «vergogna, vergogna», i manifestanti hanno lanciato numerose invettive contro il sindaco Letizia Moratti e l’amministrazione, considerati per la loro politica degli sgomberi i responsabili morali della morte del piccolo Emil.

«Il Comune deve smetterla con la politica degli sgomberi - ha affermato Corrado Mandreoli (Cgil) - e avviare un progetto serio di accompagnamento al lavoro e alla casa anche per le popolazioni nomadi». Al presidio si sono aggregati alcuni inquilini di via Feltrinelli 16 per esprimere solidarietà a chi stamane è stato sfrattato dal condominio ribattezzato «White House» per la massiccia presenza di amianto.

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