Carcasse di auto abbandonate sui marciapiedi, bruciate o semidistrutte. Una scena consueta nella capitale (soprattutto in periferia) e che rischia di diventare sempre più familiare a causa dellennesimo episodio di malagestione da parte del Campidoglio. Nel 1999 infatti, lamministrazione e la Polizia municipale hanno affidato il servizio di «rimozione di veicoli in presunto stato di abbandono su aree a uso pubblico ex DM 460/99» a un consorzio formato da cinque ditte, il «Consorzio dei centri di raccolta di Roma». Il contratto stipulato con il «Cccr» prevedeva le rimozioni di veicoli a motore o a rimorchio autorizzate da Regione, Prefettura e riconosciute dalla Provincia.
Fin qui tutto apparentemente sotto controllo, se non fosse che in questi otto anni il Comune ha accumulato debiti con il Consorzio per tre milioni di euro, evitando di corrispondere le cifre pattuite. Il resto è storia degli ultimi mesi: gli affidatari del servizio chiedono allamministrazione la liquidazione di quanto dovuto. Il Campidoglio replica proponendo al «Cccr» di transare limporto da versare. Si apre così una trattativa sullentità della riduzione che coinvolge lufficio amministrativo-contabile della polizia municipale, lAvvocatura comunale, Segretariato e Ragioneria generale e che si chiude con un accordo da «saldi di fine stagione» per il Campidoglio, che si impegna a versare alle ditte consorziate poco più di un milione di euro - circa 230 mila euro a ditta - invece dei tre milioni dovuti. Un sacrificio economico che il «Cccr» avrebbe accettato - secondo alcune indiscrezioni - incassando la promessa dellaffidamento del servizio per i prossimi cinque anni.
Voci di corridoio a parte, il 7 dicembre scorso il Comune indice la gara (prot. 97028 del 07/12/06) per laffidamento del servizio per gli anni 2007/08, e il Consorzio presenta la sua offerta nei termini prescritti dal bando versando i relativi depositi cauzionali. Ma mercoledì 20 giugno, dopo sei mesi, arriva la sorpresa: con una lettera, lufficio amministrativo contabile della polizia municipale informa il «Cccr» - e per conoscenza il comandante del Corpo, Giovanni Catanzaro - che la gara sopracitata è stata dichiarata «infruttuosa» e che sono stati «già avviati gli atti per procedere alla restituzione del deposito cauzionale versato in sede di offerta». Contestualmente si «coglie loccasione per richiedere la disponibilità a prolungare ulteriormente il servizio fino al 31 agosto 2007». «Il bando è nullo - comunica in sostanza lufficio competente alle cinque ditte interessate - e per il futuro poi si vedrà. Intanto garantite il servizio per i prossimi due mesi». Il tutto per la gioia dei circa cento dipendenti del Consorzio che rischiano di perdere il posto di lavoro, e nonostante i costi ridottissimi per le rimozioni di cui il Campidoglio ha goduto in questi anni.
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere di Forza Italia in I municipio e presidente della commissione «Trasparenza e Garanzia», Fabrizio Sequi: «Siamo di fronte allennesimo caso di strangolamento di aziende private da parte del Comune.
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