Per Ernie Els la vittoria ottenuta nell’Hsbc World Championship vale più del milione di sterline intascato quale prima moneta più ricca del Tour mondiale. Certo, un milione di sterline, ovvero un milione e 443mila euro per quattro giorni di lavoro, fanno comodo a chiunque, anche a chi ha un superconto in banca, ma per il «Big Easy» sudafricano l’aver battuto in finale il campione open degli Stati Uniti ed aver collezionato il suo settimo titolo in questo torneo di Wentworth significa soprattutto aver ritrovato la brillantezza ed incisività di gioco dei tempi migliori, di prima dell’incidente al ginocchio occorsogli un paio di anni fa. Era tempo che non vedevano l’Els visto sul West Course londinese: sicuro di sé, impeccabile nei colpi al green, micidiale nell’andare a cercare la buca con i putts.
Nel suo cammino verso la finale vittoriosa Els ha eliminato seccamente Colin Montgomerie prima di avere la meglio sul giovane argentino Andres Romero e poi in semifinale (il match forse più combattuto) di Henrik Stenson. Cabrera, il finalista - che ha vinto 577mila euro - ha dimostrato di essere all’altezza di giocare contro chiunque e di aver pienamente meritato quest’anno il suo primo titolo «major». Nella finale Els è sempre stato al comando chiudendo il match in souplesse anche grazie a un paio di errori finali dell’argentino.
Per il Tour europeo era in programma in Spagna l’Open di Madrid, che ha regalato al danese Mads Vipe Hastrup la sua prima vittoria sul circuito maggiore. Il danese con un giro finale in 67 colpi ha preceduto di tre colpi un beniamino di casa quale Alexander Canizares, mentre al terzo posto è terminato l’argentino Daniel Vancsik, leader delle prime tre giornate ed incappato in un quintuplo bogey (9!) alla quinta buca dell’ultimo giro. Quarti pari merito il francese Bourdy e la rivelazione di questo fine stagione, il diciottenne irlandese Rory McIlvoy. Ma l’Open di Madrid ci ha regalato anche un Peppo Canonica in grande spolvero, che è sempre stato nelle posizioni di testa e che terminando al 6° posto ha intascato una preziosissima moneta di 31.500 euro grazie alla quale è risalito dal 119° al 110° posto nell’ordine di merito, ovvero tra i primi 115 che otterranno la «carta» per giocare sul Tour la prossima stagione. Ancora due tornei nei quali - per sicurezza - è bene che l’azzurro passi il «taglio» e poi per Peppo è cosa fatta a tutti gli effetti.
Negli Stati Uniti il «debuttante» Bernard Langer alla sua quarta uscita sul Champions Tour -
il circuito riservato agli Over 50 - ha vinto senza mezzi termini con 8 colpi di vantaggio l’Administaff Small Business Classic, nel Texas, lasciandosi alle spalle due campioni del calibro di Mark O’Meara e di Tom Kite.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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