I tagli sono difficili da fare perché tutti protestano e indicano sempre l’aiuola del vicino da tosare. Le tasse sono impossibili da diminuire perché lo Stato non ha più il becco di un quattrino e non riesce a fare i tagli. La crescita è sempre invocata ma non può arrivare perché le tasse non calano perché i tagli non si fanno. Ma c’è un altro tipo di crescita che invece arriva sempre puntuale e che va sempre di moda: quella dei membri del governo. Ieri infatti sono stati nominati due nuovi sottosegretari alla Giustizia. Si tratta di Antonino Gullo e Sabato Malinconico. Così, mentre dovrebbero sparire 37 piccoli tribunali e 38 procure minori e 220 sezioni distaccate, nascono 2 nuove figure con il compito di dare supporto tecnico e amministrativo al Guardasigilli, Paola Severino.
Antonino Gullo è già consigliere giuridico del ministro Severino dalla nascita del governo. Messinese, classe 1972, laureato nel 1995, è stato ricercatore in diritto penale dell’economia prima nell’Università di Messina, poi in quella di Brescia. Professore di diritto penale a Messina, ha studiato in Germania, a Friburgo e Monaco di Baviera. Anche lui è un bocconiano ma insegna pure alla Luiss di Roma.
Sabato Malinconico, invece, è nato a Castellammare di Stabia, provincia di Napoli, il 10 giugno 1943 ed è una vita che lavora nell’apparato dello Stato. È stato viceprefetto nel 1967, prefetto nel 1989, direttore centrale del personale presso la Direzione generale per l’Amministrazione generale e per gli Affari del personale, nonché responsabile degli Affari parlamentari presso l’Ufficio centrale per gli Affari legislativi e le relazioni internazionali. Quindi consigliere presso la presidenza del Consiglio dei ministri per finire al consiglio di Stato.
Intanto, sul fronte dei tagli, il governo esulta parlando di risparmi per 26 miliardi di euro in tre anni con il taglio di meno della metà delle Province, la riduzione del 10% dei dipendenti pubblici, la limitazione degli acquisti delle pubbliche amministrazioni, la riduzione dei trasferimenti agli enti locali e la cancellazione dei fondi per le scuole paritarie. Monti, stremato dopo molti bracci di ferro anche interni, assicura che «il governo ha deciso di scartare la via più semplice dei tagli lineari per accingersi su quella più complessa, ma strutturalmente più proficua, dell’analisi della struttura della spesa»; ma sulla sua testa piovono critiche. Con una particolarità: il Pdl parla a più voci. Da una parte, i pidiellini tout court che chiedono al premier più coraggio; dall’altra i pidiellini amministratori locali che gridano di dolore. Della prima categoria, ad esempio, Osvaldo Napoli: «Monti vada avanti e non guardi la politica». O Isabella Bertolini: «Lasciamo alla sinistra la difesa della casta». Della seconda, il governatore della Lombardia, Formigoni: «Peggio del previsto: tagli effettuati ad canis cazzium». O la governatrice del Lazio, Polverini: «Sono preoccupata: siamo al limite oltre il quale si rischia che si aprano conflitti sociali».
Scontato, invece, il grido di guerra dei sindacati che già preannunciano fuoco e fiamme con la Camusso della Cgil: «I sindacati lavorano anche a preparare una piattaforma e una mobilitazione generale. Nei prossimi giorni lo vedrete: mobilitazioni nella sanità e nelle categorie del pubblico». Mentre la sinistra affila i coltelli e con Bersani avverte: «Il Pd è d’accordo col principio della spending review ma su due, tre punti vogliamo guardarci, a cominciare dalla sanità. C’è poco da fare, girala come vuoi, ma, lo dico con una battuta: Monti, Tremonti... sono quattro Monti, e son troppi. 12 miliardi sono troppi». E anche nel Pd sono soprattutto gli enti locali a denunciare che per loro la spending review è indigeribile.
Il più duro è Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna: «Abbiamo chiesto un incontro urgentissimo al presidente Monti. Vorremmo spiegare nei dettagli perché la spending review non è sostenibile per la sanità e gli vorremmo portare le proposte delle Regioni su come superare questa fase difficilissima».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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