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Sgarbi non è più sindaco: "In Sicilia sono in pericolo" Ecco perché si è dimesso

Gli ispettori del Viminale propongono lo scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose. Il critico: "Mi hanno mostrato cose di cui non mi ero accorto"

Sgarbi non è più sindaco: "In Sicilia sono in pericolo" Ecco perché si è dimesso

"Mi sono dimesso da sindaco di Salemi". La dichiarazione di Vittorio Sgarbi, rilasciata all'Ansa, è lapidaria. Subito dopo aver appreso da parte degli ispettori del Viminale la proposta di scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose, Sgarbi ha ringraziato gli ispettori del ministero ("Mi hanno mostrato cose di cui non mi ero accorto") e si è dimesso. "Mi sentivo in pericolo e me ne torno al Nord", ha aggiunto il critico d'arte facendo sapere che mercoledì prossimo incontrerà il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri per "riferire il mio compiacimento per questa scelta".

Dopo aver ringraziato di "esser stato tutelato", Sgarbi ha ricordato di essere sotto scorta: "Tutti vedevano quello che facevo. Penso che la Sicilia non abbia possibilità di fare qualcosa di nuovo, di ipotizzare un futuro diverso". Da qui l'invito lanciato dall'ex sindaco di salemo al Consiglio comunale a dimettersi prima che "i consiglieri vengano smobilitati, sarebbe una cosa non onorevole". E ancora: "Io ho creato il museo della mafia, ho portato Picasso, Rubens e Caravaggio, stavo portando Van Gogh e hanno trovato infiltrazioni mafiose ignari delle infiltrazioni culturali. Non ho alternative devo ringraziarli...".

Le polemiche sono nate subito dopo la richiesta di scioglimento della Giunta da parte degli ispettori mandati dall’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni. Un'indagine che era seguita all’operazione sugli appalti e sulle nomine nella sanità culminata con il sequestro di beni per 35 milioni riconducibile all’ex deputato regionale democristiano Giuseppe Giammarinaro. "Con Giammarinaro non c’è nessun legame, semmai c’è stato nell’aver sostenuto la mia candidatura a primo cittadino di Salemi", ha spiegato Sgarbi in una intervista al sito dell'Avanti! sottolineando che Giammarinaro non è indagato.

"E' un politico democristiano che si è occupato di realizzare le mie liste - ha continuato - francamente non credo che questo sia un atto politicamente rilevante".

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