nostro inviato a Castel Mella (Brescia)
Nella Padania assolata corre un venticello, una brezza fatta di sospiri di soddisfazione. Finalmente. Anche loro, i leghisti, arrestati per tangenti. Ieri mattina ne sono finiti in manette due, lassessore allUrbanistica e il capo dellufficio tecnico di Castel Mella (anchegli assessore ma nel vicino Comune di Rodengo Saiano), assieme a un imprenditore e un suo geometra di fiducia. Bustarelle per una concessione edilizia. Pare di sentire leco lungo il Po: quelli che urlavano «Roma ladrona» sono come tutti.
Linchiesta dei carabinieri coordinati dalla Procura di Brescia è agli inizi, presto per tirare conclusioni. Il fascicolo si apre alla fine dello scorso gennaio, quando un incendio doloso devasta un capannone dellimprenditore Antonio Tassone, 68 anni, calabrese trapiantato a Lumezzane. Gli investigatori gli mettono sotto controllo i telefoni. Dalle intercettazioni si leva odore di mazzette per unaltra faccenda. Secondo la collaudata tecnica della pesca a strascico, da uninchiesta ne spunta unaltra prontamente battezzata «Easy Ground», terreno facile. Riguarda una superficie a Castel Mella, paesone alla periferia sud-ovest di Brescia, uninfilata di basse corti rurali trasformate in dimore depoca. Tassone vuole costruirvi un supermercato di 1.500 metri quadrati, non unopera faraonica. Il piano regolatore approvato un anno e mezzo fa prevede unarea commerciale. Il Comune rilascia le licenze. Tutto in regola.
Manca soltanto il benestare della Sovrintendenza perché il terreno è protetto da un vincolo paesaggistico. E qui sarebbe intervenuto Tassone con 22mila euro per oliare gli arrugginiti meccanismi della burocrazia: 12mila per il geometra Andrea Piva il quale ne avrebbe consegnati altri 10mila a Marco Rigosa, responsabile dellarea urbanistica-edilizia privata dellufficio tecnico di Castel Mella nonché assessore ai lavori pubblici di Rodengo Saiano. Questi, da buon leghista, avrebbe fatto a metà con il compagno di partito Mauro Galeazzi, assessore allUrbanistica e segretario del Carroccio per il collegio elettorale 28.
Lega ladrona? Linchiesta del pm Silvia Bonardi farà chiarezza. Il partito ha sospeso i due amministratori: «Ci auguriamo che la loro posizione sia chiarita nel più breve tempo possibile», dice il segretario provinciale Stefano Borghesi. Ma non tutto è chiaro in questa vicenda. I tempi degli arresti, prima di tutto. Tra un mese a Castel Mella si vota per il nuovo sindaco. Lattuale, Ettore Aliprandi, alla guida di una giunta di centrodestra, si ricandida con una lista Lega-Pdl. Dove figura, al secondo posto, il Galeazzi arrestato ieri. Perché le manette sono scattate proprio ieri?
Altri dubbi. Dallinchiesta sono estranei sia il Comune sia la Sovrintendenza. Significa che il loro operato è impeccabile. Non sono state contestate le licenze edilizie rilasciate a Tassone né le procedure che hanno portato a inserire larea commerciale nel nuovo piano regolatore. I lavori non sono cominciati. Per che cosa sarebbero stati sborsati i 22mila euro? Per intervenire sulla Sovrintendenza, cosa che i leghisti non potevano fare? O per accelerare pratiche comunali già chiuse? Il sindaco Aliprandi è sbalordito. Ieri mattina aveva convocato una conferenza stampa per presentare la «sagra del loertis» (nome dialettale del luppolo). Si è trovato il municipio invaso da giornalisti che non gli chiedevano di birre e risotti ma di arresti e tangenti. «Noi governiamo in modo corretto e trasparente», dice allargando le braccia: ledificio comunale è una torretta in vetrocemento, trasparente appunto. «Non credo possa essere successa una cosa di questo genere, una vicenda ancora in itinere. Conosco sia lassessore sia il tecnico comunale.
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