Ferruccio Repetti
da Imperia
Tintinnano le manette, e col loro suono sinistro scandiscono tempi e fasi di sviluppo di inchieste giudiziarie che hanno coinvolto nelle ultime ore amministratori pubblici e imprenditori, dallestremo ponente ligure alla piana di Agrigento passando per il Molise. Tutto questo - singolare coincidenza - a poche settimane da elezioni amministrative e regionali che fanno scattare in molti il sospetto su nuovi episodi di «giustizia a orologeria». Anche perché i provvedimenti dei giudici anche questa volta si abbattono come mannaie su esponenti e ambienti politici vicini al centrodestra. Intanto un vero e proprio blitz della squadra mobile di Genova, coordinata dal dirigente Claudio Sanfilippo, ha portato allarresto del sindaco trentenne di Arma di Taggia Lorenzo Barla, di Forza Italia, eletto lo scorso anno alla guida della lista Progetto città: gli agenti si sono presentati in Comune di buon mattino, hanno sigillato tutto il possibile, poi hanno chiesto al primo cittadino di seguirli alla volta del vicino carcere di Armea. Praticamente in contemporanea, a Milano, i poliziotti hanno prelevato in un albergo e trasferito subito a San Vittore il presidente della Camera di commercio di Imperia, Giuseppe Bianchi, 41 anni, imprenditore edile, raggiunto come Barla dallordine di custodia cautelare emesso dal gip del tribunale di Sanremo, Anna Bonsignorio, su richiesta del pubblico ministero Marco Zocco. I reati contestati, a vario titolo, sono: concussione, corruzione, abuso dufficio, truffa, usura, turbativa dasta, evasione fiscale, in una vicenda di presunta speculazione edilizia, con tanto di gare dappalto che la procura giudica «addomesticate» e che si estendono anche alla destinazione dei fondi statali per la ricostruzione seguita allalluvione del 2000 nel Ponente. Nella stessa inchiesta finiscono altri due esponenti politici di spicco: lex assessore regionale Piero Gilardino, predecessore di Barla come sindaco dal 1993 al 2000, e anchegli di Forza Italia dopo un passato nelle file della Dc, che ottiene gli arresti domiciliari, e lonorevole, di fresca nomina, Vittorio Adolfo, Udc, nei confronti del quale il giudice può procedere con eventuali provvedimenti restrittivi solo dopo avere chiesto e ottenuto lautorizzazione del Parlamento. Adolfo è accusato per fatti avvenuti allepoca in cui era assessore provinciale ai Lavori pubblici. Non è finita: linchiesta coinvolge anche i sindaci di Villanova dAlbenga, Pietro Balestra, e di Casanova Lerrone, Sabrina Merlo, accusati di turbativa dasta e truffa.
Gli inquirenti avrebbero definito il quadro delle responsabilità dopo unindagine riguardante una serie di immobili completati o in via di ultimazione ad Arma di Taggia. Una svolta, due anni or sono, cera stata con larresto di un maresciallo della Guardia di finanza indagato per un presunto giro di tangenti. In tempi successivi erano stati emessi avvisi di garanzia nei confronti di Barla e Gilardino. Ma senza che venisse emesso nessun provvedimento. «Perché solo adesso scattano le manette, alla vigilia delle elezioni in Provincia di Imperia, quando gli interrogatori sono avvenuti oltre un anno e mezzo fa?» si domanda il senatore di An Giorgio Bornacin, anchegli eletto nel Ponente ligure.
Anche a Termoli lex sindaco, parlamentare uscente dellUdc, è stato raggiunto da unordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Remo Di Giandomenico (Udc), è accusato di associazione a delinquere, corruzione, concussione e abuso dufficio. Linchiesta della Procura di Larino (Campobasso) sulla Sanità nel Basso Molise ha portato in carcere il direttore della Asl di Termoli e alcuni medici, tra cui la moglie di Di Giandomenico, Patrizia De Palma.
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