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Si studia la vita dei Baù I "bagordi" fanno bene

Nel piccolo centro del Vicentino i 400 abitanti hanno tutti lo stesso cognome e una salute di ferro. Un rebus per i genetisti. Dieta e aria buona non c'entrano: qui si mangia e si beve. Ed è in forma anche chi emigra

Si studia la vita dei Baù  
I "bagordi" fanno bene

Vicenza - I Baù non sono certo dei paladini della cucina macrobiotica. Anzi, mangiano pesante e, diciamolo pure, piuttosto disordinatamente, con una dose di calorie ben oltre i limiti consigliati dal dietologo. Carne rossa, polenta e soppressa, selvaggina, roba forte insomma, da buoni montanari. Ovviamente innaffiata da un bicchiere, più d’uno per la verità, di quello buono. Per questo i risultati dell’esame glicemico non rispettano i parametri tradizionali e qualsiasi medico si preoccuperebbe e inviterebbe i pazienti ad andarci piano, sia a tavola sia in cantina. Se non fosse che, a fronte di una glicemia da urlo, nessuno mostra di soffrire di diabete; e nonostante i trigliceridi fuori dai limiti, nessuno ha problemi di ipertensione. In una parola, i Baù stanno tutti bene.

I Baù sono gli abitanti di Stoccareddo, frazione di Gallio, sull’altopiano di Asiago. Su 400 abitanti, 380 portano questo cognome, quanto basta per attirare l’attenzione degli scienziati dell’istituto per le malattie rare «Mauro Baschirotto» (Bird) di Costozza (Vicenza): per loro siamo di fronte a un’isola genetica e studiando il dna dei vari Baù può essere che salti fuori una ricetta in grado di curare le malattie cardiovascolari, l’ictus, l’ipertensione, il diabete e quant’altro. In pratica, i Baù avrebbero nel loro corredo cromosomico dei geni in grado di proteggerli dall’assalto delle malattie della modernità. Questo perché derivano da un ceppo originario, sanissimo, di cui si hanno notizie sin dal 1.200, e il sostanziale isolamento nei confronti del mondo esterno nel corso dei secoli ha permesso di mantenere il dna dei discendenti integro. E quindi il team scientifico di Bird, guidato dal genetista Uros Hladnik, in questi ultimi anni, col consenso entusiasta della popolazione, ha sottoposto i Baù a tutti i tipi possibili di analisi ed esami, con l’obiettivo di trasformare in pasticca da vendere in farmacia il segreto della buona salute di Stoccareddo.

Poi, si sa come vanno le cose nella ricerca, non sempre trovi quello che ti aspetti. E così l’altro giorno, nella sede della Provincia di Vicenza, il gruppo di ricercatori di Bird, accompagnati da Anna Baschirotto che, col marito Giuseppe ha fondato l’istituto e lo ha intitolato al figlio Mauro ucciso da una malattia rara nel 1987, ha illustrato i primi risultati dello studio avviato sull’altopiano di Asiago qualche anno fa. Risultati che, contrariamente a quanto si poteva immaginare, non riguardano l’apparato cardiovascolare, bensì quello renale.

Dall’analisi delle urine è stato possibile ricondurre gli aminoacidi ad alcuni gruppi particolari. Per farla breve, dai Baù sarà possibile trarre indicazioni specifiche sulla proteina che recupera gli aminoacidi nei reni e questi dati potranno rivelarsi preziosi per arrivare alla realizzazione di farmaci in grado di curare i disturbi renali.
«L’unicità mondiale di questi riscontri - ha spiegato Hladnik - è legata al particolare campione di popolazione sana di Stoccareddo. Ma siamo solo all’inizio e nei prossimi anni potrebbero saltare fuori altre preziose indicazioni utili magari per malattie di altro genere».
Sì, perché al momento, nonostante la minuziosa indagine, il paese dei Baù custodisce ancora gelosamente il segreto della buona salute di cui godono i propri fortunati abitanti. Il punto è che moltissimi di loro, nel corso dei secoli, si sono sparsi in giro per il mondo. E, a giudicare dalla partecipazione al raduno dei Baù che si tiene a Stoccareddo ogni due anni, pare che il dna regga bene il confronto anche in coloro che, nel frattempo, sono emigrati nelle Americhe o in Australia.

Tra gli idoli del ceppo, spiccano i 7 che scrissero il loro nome nella storia partecipando allo sbarco in Normandia, guidati dal mitico Guerrino. E, venendo a tempi più recenti, non si può dimenticare Eder Baù, calciatore cresciuto nelle giovanili del Milan per poi trovare un po’ di gloria nella Triestina e nel Padova. I primi calci, però li ha tirati allo stadio Santiago... Bernabaù, di Stoccareddo. Non risulta che abbia mai subito infortuni. Con quel dna..

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