Si vergogna della figlia disabile: la chiude in bagno per 30 anni

Potenza: la donna, 52 anni, trovata in condizioni pietose. La mamma, 73 anni, la sottoponeva a ogni genere di vessazioni consentendole di uscire solo una volta al mese per andare a ritirare la pensione. Denunciato anche il convivente dell’anziana

Teodora Poeta

da Pescara

Ha vissuto per trent’anni chiusa a chiave in un bagno di pochi metri quadrati. Senza luce, al buio totale, costretta dalla madre, oggi 73enne, a subire maltrattamenti di ogni genere. A dormire su di una minuscola branda. A mangiare dentro ciotole di plastica, simili a quelle che si usano per i cani, gli avanzi di casa. Una storia la cui vittima è una donna che oggi ha 52 anni. Il suo nome è Giuseppina ed è affetta da problemi psichici dalla nascita. Per lei una vita diversa. Assolutamente anormale, simile, sotto tutti gli aspetti, ad una grande odissea. Da bambina, insieme alla sorella di due anni più piccola, finisce in un istituto, senza mai conoscere o sapere chi sia il padre naturale. Da quell’istituto passa, poi, a casa di una zia, dove resta fino alla morte della donna prima di far ritorno nell’abitazione della madre e iniziare, così, una vita d’inferno. A essere indagata, oggi, è proprio quella madre, Annina Gentilezza, di 73 anni, per la quale il gip, Maria Michela Di Fine, vista l’età avanzata, ha firmato un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e di divieto assoluto di contatti con la parte offesa, senza, però, far scattare, almeno per il momento, l’arresto. La donna, nel corso degli anni e mentre le figlie erano fuori, ha avuto una relazione con un rappresentante di commercio di origine napoletana, anche lui denunciato per gli stessi reati, con il quale ha avuto altri due figli maschi. «È una storia che ha dell’incredibile - commenta, sgomento, il capo della mobile di Pescara -, venuta fuori solo grazie alla denuncia di alcuni parenti. Giuseppina è rimasta peraltro sconosciuta all’anagrafe per ben 42 anni ed è stata denunciata soltanto nel 1996. Al momento è stato necessario ricoverarla all’ospedale di Pescara per valutare le condizioni fisiche. Verrà, comunque, sottoposta a una perizia e, poi, la porteremo in una struttura protetta, un istituto specializzato». La denuncia è partita dalla cognata della vittima, sposata con uno dei fratellastri di Giuseppina. A quanto pare, il tutto sarebbe scattato in seguito a un litigio con l’altro fratello per questioni legate alla pensione percepita da Giuseppina. Un motivo banale, sufficiente, però, a salvare la vita della disabile, oggi finalmente lontana da quell’ambiente che l’ha costretta, per anni interi, all’isolamento. All’anziana donna, carnefice della figlia, il sostituto procuratore di Pescara, Andrea Papalia, contesta i reati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. La disabile psichica sarebbe stata anche picchiata con alcuni bastoni, uno dei quali sequestrato dalla polizia, e lasciata d’inverno, di notte, sul balcone per punizione, costretta, inoltre, a vivere in condizioni igieniche precarie. E solo quando non se ne poteva più fare a meno, veniva portata sul balcone e lavata con una pompa. La vicenda si è consumata, nel silenzio, in un popoloso quartiere della periferia di Pescara dove nessuno, però, in tutti questi anni, si è mai accorto di quanto stava accadendo. «Io sapevo che quella figlia disabile stava da una zia - racconta una signora che abita nello stesso condominio -. L’ho vista pochissime volte, ma non ho mai saputo nulla di questa storia». «Abito al terzo piano e non ho mai sentito una sola chiacchiera sul conto della famiglia - dice, invece, un’altra condomina -. Ogni tanto la vedevo uscire con il patrigno». Giuseppina, secondo quanto accertato dalle indagini, partite venerdì scorso dopo la denuncia, usciva di casa soltanto una volta al mese per andare a riscuotere la pensione. Pochi soldi che, però, potrebbero essere il cardine dell’intera vicenda.

In casa, negli ultimi anni, abitavano solo gli anziani genitori e la disabile, mentre i due figli maschi stanno per conto loro, così come la sorella minore della vittima, che a 18 anni, sarebbe scappata di casa senza farvi più ritorno. Venerdì è previsto l’interrogatorio di Annina Gentilezza.

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