«La sicurezza è un diritto di tutti e in quanto tale deve valere per ogni cittadino, non solo per gli italiani». Larcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, risponde così allappello rivolto dal presidente della Casa della Carità, don Virginio Colmegna, allindomani dellennesimo sgombero in un campo rom alla periferia Sud della città. Loccasione è stata fornita dallinaugurazione del nuovo anno pastorale, avvenuta ieri mattina in Duomo, nel corso di unomelia davanti a migliaia di fedeli. Tettamanzi ha presentato la sua lettera «Famiglia, comunica la tua fede», incentrata proprio sul ruolo della famiglia, chiamata a diventare missionaria, a contribuire cioè a diffondere i propri valori e la propria fede.
«Quando si parla di sicurezza e legalità - continua Tettamanzi - occorre ragionare con una mente purificata e ascoltare le ragioni del cuore». Bisogna, in altre parole, «liberarsi da interessi o tentazioni che rischiano di compromettere il raggiungimento dellobiettivo finale». Sicurezza e legalità, quindi, «devono essere raggiunte con unopera umana di prevenzione. Per non arrivare a soluzioni unilaterali e provvisorie che rischiano solo di alimentare la paura non si può prescindere dal ruolo svolto dallascolto e dallintegrazione. Il valore di fondo per raggiungere la sicurezza - prosegue - è lassunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti in gioco». Anche delle istituzioni. Perché, se da una parte «bisogna considerare le persone deboli non come oggetti ma come soggetti che chiedono di assumere delle responsabilità», dallaltra le istituzioni devono gestire lemergenza «senza divisioni o contrapposizioni, ma camminando insieme».
Il cardinale si è soffermato anche sulle periferie che, si raccomanda ricalcando le parole di papa Benedetto XVI, «devono diventare il centro». La periferia «non è solo fisica, il margine della città, ma è una condizione di solitudine nella quale alcune persone non si impegnano nel rapporto con gli altri. Lo sforzo della Chiesa, in questo senso, è culturale: insegnare a queste persone ad aprirsi. Perché nessuno può essere periferia».
Nella lettera ai fedeli - che sarà diffusa in 70mila copie - il cardinale si sofferma sul ruolo della famiglia e del suo ruolo educativo - «che non deve arrendersi di fronte al senso di sfiducia che qualche volta prende il sopravvento» - e missionario, nei confronti dei giovani e delle persone che arrivano nel nostro Paese. «I genitori - afferma Tettamanzi - dovrebbero cominciare a dare meno cose ma più tempo ai propri figli.
«La sicurezza è un diritto di tutti i cittadini, non solo degli italiani»
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