(...) Si parlerà molto di sicurezza dopo che Berlusconi ha promesso che tra i primi atti del nuovo esecutivo ci sarà lapprovazione del «pacchetto» nato proprio a Milano. Segno che si volta pagina dopo parole e omissioni del governo di centrosinistra. «Lemergenza rom che nel settembre 2006 è stata dichiarata e firmata dal ministro Amato - ha ricordato ieri la Moratti a margine dellInternational Energy Forum di Roma - prevedeva un commissario straordinario». Che però «a Milano non si è ancora materializzato». Non ancora sopita anche la polemica con lex primo cittadino di Roma ed ex candidato premier. «Non ho criticato il sindaco Walter Veltroni - aggiunge -, ho criticato una posizione del sindaco che in un certo giorno, il 20 marzo, diceva una cosa e che poi, poche settimane dopo, diceva tutto il contrario». E, visto che cè, risponde anche a chi le rimprovera lassenza venerdì prossimo alle celebrazioni per il 25 Aprile. «Io sono stata presente non solo da candidata, ma anche da sindaco - ricorda -. Questanno non posso. Ma la giunta sarà rappresentata».
Al secondo punto dellagenda da presentare oggi a Berlusconi ci sono la vicenda Alitalia e il conseguente rischio di smantellamento per Malpensa. «Lauspicio non era e non è certamente quello di un fallimento della trattativa - sottolinea il sindaco -, ma al contrario di poter portare al termine un accordo senza pregiudicare un patrimonio del Paese come è Malpensa. Ho sempre voluto separare i due problemi. Qualsiasi soluzione presa per Alitalia sarà positiva e non può che essere vista in modo positivo. Diverso è il tema di Malpensa che va inquadrato nuovamente in una politica che non attiene ad Alitalia, ma alla sovranità del governo italiano che deve stabilire la propria politica del trasporto sia passeggeri che merci». In particolare, osserva la Moratti, in modo da «poter negoziare accordi bilaterali lasciando quindi che Malpensa possa continuare il suo sviluppo». Per quanto riguarda lipotesi di trasferire i voli nazionali a Linate e quelli internazionali nello scalo varesino, il sindaco passa la palla. «Credo - spiega - che in questo momento sia opportuno che siano gli interlocutori di Air France e di Alitalia a studiare le prossime mosse. Non andiamo a complicare le cose: le proposte vanno fatte nelle sedi opportune e se saremo chiamati diremo quali sono le nostre idee». Comunque, sottolinea ancora, «abbiamo sempre detto che eravamo disponibili a una riconfigurazione di Linate da sempre». Il governo lo sa. «La riconfigurazione di Linate passa anche per una decisione europea e non può essere solo il governo a deciderlo. È una materia complicata, ma la risposta è che noi ci eravamo dichiarati disponibili».
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