Per il sindaco il ministro non c’è

«Tutto gira intorno a te». Marta Vincenzi dev’essere rimasta davvero impressionata dalla pubblicità di una nota società di telefonia. Tanto che ora se qualcuno arriva a Genova e non la informa, per lei è come se non ci fosse stato. È il caso del ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi che ieri mattina si è presentato al Lagaccio per ascoltare i cittadini sulla moschea. Nessuna visita segreta, peraltro, visto che l’ufficio stampa del ministro aveva informato il giorno prima del sopralluogo. Notizia ribattuta anche dalle agenzie di stampa. Ma lei, che probabilmente si sente padrona della città è rimasta stizzita dal passaggio genovese del «romano». Avesse avuto veramente una serratura da poter chiudere, lei che ha in mano le chiavi della città, avrebbe dato due giri alla porta. Genova chiusa al ministro che non chiede permesso. «Ronchi non mi ha fatto sapere nulla - spiega piccata Super Marta- e non sapendo della sua visita lo reputo un “non sopralluogo”. Ne sono venuta a conoscenza solo leggendo i giornali». Clamoroso. Un esponente del Governo passa per la città e si permette di non salutarla.
Immediata la replica del Pdl che ha fatto quadrato attorno al ministro «referendario»: «Vincenzi con il suo commento stizzito, fornisce una ulteriore dimostrazione della sua mentalità chiusa, arrogante e pregiudiziale - rispondono i capigruppo del Popolo della Libertà in Regione Gianni Plinio, Gabriele Saldo e Giovanni Macchiavello -. Quando non si riesce a comprendere che la visita di un ministro della Repubblica tendeva ad ascoltare il parere della gente ed anche a stemperare le tensioni trincerandosi dietro vuoti formalismi, allora significa che non si assolve bene al proprio ruolo o si è un cattivo sindaco». Per una volta Vincenzi ha avuto la solidarietà anche dei compagni di partito. O meglio, di alcuni. Sulla questione è intervenuto il segretario cittadino del Pd Victor Rasetto definendo «surreale» la posizione assunta dall’esponente di Governo: «Ronchi avrebbe cose più importanti da fare che venire a Genova a spiegare al sindaco quale sia l’opinione dei genovesi - commenta-: invito il ministro a imparare a rispettare le idee altrui, a conoscere prima di discutere e discutere prima di condannare».
Ma ancora più in là si è spinto il capogruppo in consiglio comunale del partito Democratico, Simone Farello che in conferenza di capigruppo ha chiesto al presidente del consiglio Giorgio Guerello di diffidare pubblicamente il presidente del Municipio Centro est Aldo Siri per avere invitato Andrea Ronchi al Lagaccio scavalcando il ruolo istituzionale del sindaco e stravolgendo le competenze del municipio. Mentre Raffaella Della Bianca, capogruppo di Forza Italia a Tursi, ha replicato a Farello difendendo Siri, il capogruppo Pd ha risposto a sua volta una querela per diffamazione nei confronti di Della Bianca per le dichiarazioni che l’esponente azzurro aveva rilasciato in commissione alla Vincenzi la scorsa settimana. «Ho semplicemente difeso la mia posizione denunciando l’atteggiamento arrogante che il primo cittadino ha tenuto in merito alla questione» ribatte Della Bianca pronta a replicare il discorso fatto in aula per nulla intimidita dalla ventilata querela. A lanciare una ciambella di salvataggio al primo cittadino ci ha pensato anche l’assessore regionale all’Immigrazione, lo spezzino Enrico Vesco: «Il Comune ha gestito questa situazione in modo serio e attento - afferma l’assessore- cercando di evitare gravi problemi a livello urbanistico».

Questo mentre la Lega Nord, che chiede che il referendum si tenga esclusivamente nell’ambito del municipio interessato, ha il timore che il progetto venga fatto passare nel Puc come «servizi per il quartiere» in un’area che dovrebbe ospitare «servizi ad uso sportivo».

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