Siria, la Lega araba offre sostegno all'opposizione "Missione Onu a Damasco"

La Lega araba interrompe la missione in Siria e chiede il rafforzamento delle sanzioni oltre all'invio di una missione di pace Onu. Damasco: "Atto ostile"

Siria, la Lega araba offre sostegno all'opposizione "Missione Onu a Damasco"

La Lega araba abbandona il regime di Damasco e decide di offrire sostegno politico all’opposizione siriana. Inoltre, l’organizzazione panaraba ha lanciato un appello ai suoi membri affinché interrompano le relazioni diplomatiche con Damasco e ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite la formazione di una forza congiunta Onu-arabi. Il tutto emerge dal comunicato finale della riunione dei ministri degli Esteri arabi che si è svolta al Cairo.

La Lega araba "avvierà canali di comunicazione con l’opposizione siriana cui fornirà tutte le forme di sostegno politico e materiale", recita il testo finale. Allo stesso tempo, i ministri hanno deciso di "mettere fine alla missione degli osservatori della Lega araba" in Siria e hanno deciso di chiedere "al Consiglio di sicurezza di adottare una risoluzione per la formazione di una forza di mantenimento della pace arabo-onusiana congiunta per controllare l’applicazione del cessate il fuoco".

La Lega araba ha inoltre sottolineato che manterrà le sanzioni economiche contro la Siria e ha confermato "lo stop delle relazioni commerciali con il regime siriano ad eccezione di quelle che toccano direttamente la popolazione siriana"

Damasco rifiuta "categoricamente" le decisioni prese dalla Lega Araba che non fanno altro che riflettere "l’isteria" di alcuni paesi arabi. E' stata questa la risposta scritta in un comunicato diffuso dall’ambasciata siriana al Cairo.

Secondo i ministri degli esteri della Lega araba, gli autori degli atti di violenze contro i civili in Siria devono essere punti in virtù del diritto internazionale. Intanto, almeno 24 persone, in maggioranza civili, sono stati uccisi oggi in Siria dalle forze fedeli al presidente Assad, in particolare a Homs.

A renderlo noto è stato l’osservatorio siriano dei diritti umani.

"Colpi di mortaio e spari si sono intensificati nel pomeriggio - ha detto Rami Abdel Rahmane, responsabile della ong con sede a Londra - almeno 14 persone sono morte a Homs, di cui 13 nel quartiere di Baba Amr, mentre in varie zone della città, soprattutto quelle sotto le bombe, manca il pane".

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