Sky Italia manda in onda un rosso da 30 milioni Aumentano le disdette

Sky e l’Italia, un amore in crisi? Nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2010 - cioè l’ultimo del 2009 - la controllata italiana della News Corp di Murdoch ha registrato perdite operative per 30 milioni di dollari, a fronte dell’utile di 10 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno. I 150mila nuovi abbonamenti non sono bastati a compensare le disdette, e a fine trimestre i clienti sono scesi a 4,74 milioni, in calo di 63mila unità rispetto ai tre mesi precedenti.Conseguenza: il giro d’affari di Sky Italia è calato del 2% su base annua, nonostante i costi complessivi siano stabili rispetto allo stesso periodo del 2008. I maggiori costi sostenuti per i diritti sul calcio, infatti, sono stati bilanciati dai risparmi in altri costi di programmazione.
Un calo che si spiega in buona parte con i tagli imposti dalla crisi economica a tutte le spese voluttuarie, ma anche con l’avanzata di Premium, la pay tv del Biscione. «Contiamo di chiudere il 2009 a quota 553 milioni, con una crescita complessiva del 37% - ha detto lo scorso novembre il vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi - e di raggiungere il break even nel 2010 con 4,5 milioni di clienti». I numeri, insomma, si stiano avvicinando sempre più: un esempio lo offre l’ultima domenica calcistica, dove gli ascolti per Milan-Livorno, partita di serie A, appaiono già sostanzialmente identici; 1,71% per Premium Calcio e 1,40% per Sky, mentre per Napoli-Genoa, il giorno prima, gli share erano rispettivamente del 2,97 e del 3,04. Ma Rupert Murdoch, ad e presidente di News Corp, non perde l’ottimismo: «Sky Italia sta fronteggiando un difficilissimo contesto economico, ma siamo entusiasti circa il potenziale di questo business data l’alta qualità dei nostri servizi e la bassa penetrazione della tv a pagamento in Italia». D’altra parte, il magnate può consolarsi con gli ottimi risultati di News Corporation: 254 milioni di dollari di utili. A far volare il colosso dei media ben oltre le aspettative sono stati soprattutto gli straordinari incassi del blockbuster «Avatar», uscito il 18 dicembre: oltre 2 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Una performance che avrà un impatto anche superiore nel trimestre in corso. Escludendo oneri straordinari pari a 500 milioni di dollari, poi, i profitti sarebbero cresciuti addirittura del 66%. Cifre da capogiro anche per il giro d’affari, cresciuto del 10% a 8,7 miliardi di dollari.

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