Snam pronta al divorzio e a nuove acquisizioni

Prove tecniche di distacco per Snam: la società conferma l’obiettivo di diventare protagonista del mercato europeo del gas, e intanto si prepara alla separazione da Eni. Che avverrà a condizioni ben precise, ha ricordato l’amministratore delegato Carlo Malacarne: «Mi aspetto che non ci sia perdita di valore per Snam e soprattutto che gli azionisti di minoranza siano tutelati». E naturalmente «il governo ci sosterrà anche senza Eni», alla luce del ruolo chiave della società, proprietaria della gran parte dei gasdotti italiani.
«Abbiamo un piano di investimenti in Italia e progressivamente all’estero che è strategico per il Paese - ha spiegato l’ad - e qualunque sia la struttura che avrà il nuovo azionariato mi aspetto che approvi questa strategia». Oltre ai 6,7 miliardi previsti nel piano triennale - di cui 1,4 nel 2012 - infatti, Malacarne ritiene possibile stanziare altri 5 miliardi per investimenti che scavalchino la scadenza del 2015: riguarderanno appunto il mercato italiano e, in particolare, progetti infrastrutturali già in programma.
Non solo: il gruppo mantiene la capacità di indebitamento, anche dopo l’impatto della Robin Tax, di un miliardo di euro per eventuali acquisizioni. Che sono allo studio, ha confermato Malacarne, anche se «è presto per parlarne».
Intanto, Snam parteciperà alla gara per la gestione della distribuzione di gas a Roma, attraverso Italgas, ed è possibile anche un’ulteriore crescita in Germania con la rete la rete di E On, per la quale concorre in cordata con l’alleata belga Fluxys, che ne possiede già il 50 per cento.

E in tema di finanziamenti, entro l’estate Snam avrà il suo rating autonomo da Eni, e da allora sarà libera di rivolgersi in proprio al mercato dei capitali per rifinanziare i debiti - 1,5 miliardi di euro in scadenza a fine anno -, anche con lo strumento dei bond. In Piazza Affari il titolo Snam ha chiuso a 3,7 euro (+0,71%).

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