Soffiata di un malato di mente scongiura attentato chimico

Londra. È stato un detenuto mentalmente disturbato a fornire le informazioni che hanno permesso il blitz antiterrorismo della polizia in un’abitazione londinese nel corso del quale uno degli arrestati è stato ferito gravemente dagli agenti. Lo riporta il tabloid londinese Sunday Mirror secondo il quale l’informatore sarebbe Abu Baker Mansha, un ex cameriere di 21 anni in carcere da gennaio con l’accusa di essere implicato in un complotto per uccidere un soldato britannico decorato per i servizi svolti in Irak. Nel corso del processo a Londra, sempre secondo il giornale, era emerso che il quoziente di intelligenza (IQ) di Mansha è di 69, punteggio normalmente spia di un ritardo mentale.

Al blitz antiterrorismo del 2 giugno parteciparono circa 300 poliziotti, a portarli in una casa della zona est della capitale britannica fu la notizia della presenza di un ordigno chimico. Il capo dela polizia britannica, Ian Blair, non ha voluto confermare né smentire il fatto che si trattasse di una «soffiata» di Mansha.

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