Un software per «navigare» nel cervello

I medici e i ricercatori che operano nel Dipartimento di Diagnostica per Immagini dell’Irccs San Raffaele Pisana coniugano gli impegni assistenziali, che sono alla base della loro attività quotidiana, con l’impegno in vari filoni di ricerca, in collaborazione con ricercatori di varie istituzioni universitarie e ospedaliere di eccellenza, italiane e americane.
Tra gli studi di particolare interesse in corso con l'ausilio della Risonanza Magnetica si segnala quello che riguarda la valutazione di parametri volumetrici cerebrali nei disturbi cognitivi e lo studio su pazienti con possibile esordio di sclerosi multipla (Sm), che mira a individuare indicatori biologici e parametri predittivi dello sviluppo della malattia.
Il campo di ricerca legato al deterioramento cognitivo è particolarmente attuale a causa dell'aumento dell'aspettativa di vita media che, negli ultimi decenni, ha condotto a una crescita di tutte le patologie correlate all’età, prime tra tutte le demenze.
L’interesse scientifico verso queste patologie ha portato a uno sviluppo di tecniche di biologia molecolare che mirano all'identificazione di nuove terapie farmacologiche che dovrebbero agire nell'ambito di una prevenzione secondaria. In questo contesto, la diagnosi precoce di demenza è diventata un argomento di notevole interesse scientifico. In tale ambito è emerso il concetto di Mild Cognitive Impairment (Mci), o deterioramento cognitivo lieve, che rappresenta una condizione clinica intermedia tra uno stato di normalità cognitiva e una condizione di demenza.
Nel campo della ricerca di predittori di progressione da Mci a demenza si è scoperto che i più promettenti sono quelli che emergono da studi neuroradiologici basati su misurazioni volumetriche cerebrali. Tuttavia, sebbene le persone affette da Mci presentino caratteristiche di atrofia cerebrale diverse a seconda della progressione a demenza, non è ancora possibile effettuare una classificazione delle varie forme di demenza solo in base al quadro di atrofia cerebrale. A questo proposito, studi recenti suggeriscono che la misurazione dello spessore corticale possa essere più specifica della misurazione volumetrica soprattutto nell’ambito della diagnosi differenziale tra le varie forme di demenza.
Per tale motivo, nello studio in corso all’Irccs San Raffaele Pisana si utilizza un software di ricostruzione tridimensionale, denominato «freesurfer», messo a punto al Massachusetts General Hospital. Il programma consente di valutare lo spessore corticale in differenti aree cerebrali con lo scopo di correlare il deficit cognitivo con lo spessore corticale in tali aree e di valutare se possa essere predittivo di un futuro sviluppo di demenza.
Per quanto riguarda la sclerosi multipla (Sm), che rappresenta una delle principali cause di disabilità della popolazione giovane adulta in Europa e nel Nord America, la ricerca che si sta svolgendo all’Irccs San Raffaele Pisana in collaborazione con altri centri di eccellenza, mira a intervenire nella fase di esordio della malattia, la cosiddetta sindrome clinicamente isolata (Cis), che costituisce frequentemente l’attacco clinico di esordio della malattia, ma che non sempre evolve in sclerosi multipla definita. Scopo dello studio è quello di identificare specifici marcatori biologici e parametri di risonanza magnetica riscontrabili nei pazienti affetti da Cis rispetto a una popolazione di soggetti sani, che siano predittivi di una eventuale progressione definita.


In entrambi i casi la possibilità di poter giungere ad una diagnosi in una fase molto precoce della malattia ha un immediato risvolto nella pratica clinica e permette un intervento terapeutico mirato e più tempestivo.

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