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Il soldato e il cane, due eroi sepolti insieme

La vicenda risale al 2007, ma pochi giorni fa, nel Colorado, è stata rievocata la sorte del soldato e del suo cane. Un campo militare di fanteria ha tributato a Cooper e al suo conduttore l’onore di un intero parco, al centro del quale c’è una lapide che ricorda la sorte di chi si è amato in vita e ha voluto essere congiunto anche nella morte avvenuta troppo precocemente. La cerimonia ha avuto luogo a Fort Carson, località a sud di Colorado Spring, dove uno dei corpi militari di fanteria con cani antimine al seguito, ha ricordato sobriamente ma intensamente la storia del caporale Kory Wiens e del suo Labrador di nome Cooper. Era presente tutta la famiglia del giovane caporale e soprattutto la nonna, Pat McAlister, ha mostrato quanto forte fosse il suo legame con il giovane soldato e con quel cane che lui non lasciava mai solo uno momento. «Siamo sopraffatti dall’emozione» ha detto Pat che ha parlato a nome della famiglia durante il tributo «e il nostro dolore è soltanto parzialmente compensato dal sapere che oggi Wiens e Cooper dormono assieme e sono felici là in quel posto dove non ci sono bombe ma fiori e prati. Siamo tutti commossi per questo riconoscimento che l’esercito ci ha concesso. Sappiamo quanto mio nipote tenesse a fare il suo dovere sotto le armi e la nostra commozione, le nostre lacrime sono oggi di gioia quando ieri erano di rabbia e di sconforto».
Quel «ieri» cui fa riferimento Pat è un giorno del luglio 2007, quando il giovane caporale Kory Wiens è tornato a casa, a Dallas in Oregon, dentro una bara con sopra la bandiera degli Stati Uniti. Assieme a lui, il suo cane addestrato Cooper. Per quanto la famiglia avesse tradizioni militari nel suo passato, la morte di un ragazzo di 20 anni fa riflettere e le lacrime di rabbia scendevano copiose a tutti durante il funerale. D’altronde era lui che aveva scelto la sua vita e, dopo avere letto alcune sue lettere che riguardavano il rapporto di enorme affetto con il suo Cooper, il padre, la nonna, la sorella e il fratello hanno trovato rapidamente quella serenità che, in questi frangenti, stenta a farsi strada nel buio tunnel della disperazione che segna il cammino di chi perde un ragazzo giovanissimo, nel fiore dei suoi anni, in un paese lontano.
È una giornata afosa di luglio, caldo insopportabile dentro la camionetta in pattugliamento ai confini tra irak e Iran. Dentro, il giovane caporale Kory Wiens, il cane antibombe da lui addestrato, di nome Cooper e altri due soldati che scendono dal mezzo per controllare alcuni ruderi. Wiens gli fa segno che andrà avanti poche centinaia di metri, per poi passare a riprenderli. Il terreno è un deserto di sabbia e sassi dove crescono aridi cespugli dentro i quali si celano al calore spietato del sole, serpenti e scorpioni. È un attimo: forse il giovane caporale vede qualcosa, davanti a sé, che non lo convince. Scende con il suo Labrador che non fa in tempo a mettere il naso per terra. La bomba fa saltare per aria uomo e cane e i brandelli di carne dell’uno si mescolano a quelli dell’altro.
Wiens aveva allungato la ferma nell’esercito per poter adottare Cooper una volta che la sua carriera fosse finita. C’è riuscito. Lo ha adottato per sempre.

Seguendo le disposizioni del giovane soldato, il suo corpo è stato cremato assieme a quello di Cooper e le loro ceneri sono mescolate nella stessa urna deposta nel cimitero della sua città di nascita.

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