SOLISTI VENETI Flauto doro per beneficenza
11 Aprile 2007 - 03:04La coppia irlandese, Sir e Lady Galway, per la Lega contro i tumori Sul podio Claudio Scimone
Passano i direttori. Tutti diversi ma con trascorsi assai simili. Nemmeno a Claudio Scimone difettano luoghi e imprese. Questa volta tuttavia più che Wiener e Berliner, Concertgebow e Gewandhaus, mecche del sinfonismo, la parola magica è I Solisti Veneti. Lorchestra da camera fondata quasi mezzo secolo fa. Non che Scimone si esurisca lì. Tuttaltro. Ma il suo nome è inscindibile da quei compagni di mille avventure. Prime tra tutte le spedizioni antelucane nelle campagne attorno a Padova allo scopo di divulgare ladorato repertorio barocco. Più in particolare veneto e vivaldiano. Allora erano anche i tempi dei meritevoli Virtuosi di Roma. Che tuttavia affrontavano quella letteratura in modo un po squadrato. Mentre con Scimone, musicologo e filologo oggi ampiamente condiviso, le stesse pagine diventavano mosse, chiaroscurali, segnate dagli «affetti». Insomma barocche. Intanto allinfaticabile studioso (ti piombava a casa allalba, manoscritti in mano e tante matite nel taschino) si ascrivevano varie prime esecuzioni moderne, la riscoperta di molti titoli della letteratura melodrammatica, la collaborazione con il Rossini Opera Festival. I 5.000 concerti dati in 80 Paesi dicono che non stiamo parlando di un fenomeno di nicchia. Il suo Vivaldi era luce che parlava a tutti. Al suo fianco molte eccellenze. Come James Galway, uno dei primi ad abbracciare la carriera di solista di flauto. Conoscenza di quando, primo flauto dei Berliner di Karajan, Sir James era solo e per tutti Jimmy. Claudio descrive un James spiritoso e sdrammatizzante ma assieme studioso inflessibile e spietato. Anche noi labbiamo conosciuto così. Lultima volta in occasione di un concerto per le Serate Musicali letteralmente preso dassalto. Il celeberrimo flautista è infatti anche noto ai giovani per le digressioni nel jazz e nel pop, Elton John incluso.
Sorriso accattivante, gran voglia di parlare, cravatta aranciata e panciotto a fiori, Galway suonava divaricando un po le gambe e flettendosi sulle ginocchia del corpo stagno. Pareva sempre sul punto di saltar via sulle note di qualche sfrenata danza dellIrlanda. La sua terra. E solo lentrée della moglie Jeanne, grande flautista e dama impeccabile, aveva riconsegnato allincontro laplomb increspato dallesuberanza dello sposo. Questa sera, alla Scala, per la Lega Italiana per la lotta contro i tumori, li ritroviamo tutti. Scimone, i Veneti, Sir e Lady Galway. La voce del mitico Cooper doro che fende laria come una lama. E vibra quasi a voler conferire a ogni singola nota un pulviscolo di colori differenti. Il programma apre con il Boccherini della Casa del diavolo. Uno dei dei Sei Concerti a Grande Orchestra op 12, in minore e ricco di presentimenti romantici. Poi Vivaldi, due dei concerti per flauto op. 10, dalla scrittura difficile, derivante da quella violinistica.
Solisti Veneti
Teatro alla Scala
stasera ore 20
Informazioni 02-2662771
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.