Solo un Genovese come sindaco può salvare la città

(...) a viaggi, ad avventure, al coraggio, al pericolo, alla decisione. In una parola pensi ad un Ligure o ad un Genovese dei tempi che furono. Pensi ad un Cristoforo Colombo e alla sua sfida contro le convenzioni imperanti e l’ignoto. Forse per un attimo pensi anche che senza di lui il pomodoro non esisterebbe in Liguria ed in Europa e che tutto il mondo potrebbe essere molto diverso da ciò che conosci. Vorresti improvvisamente muoverti, partire, cambiare il mondo anche tu. Trasformare finalmente il pensiero in azione.
Sai che potresti andare ovunque e realizzare qualunque cosa, ma che il panorama che stai vedendo da quel muretto ti resterà sempre nel cuore e che ti sentirai felice e realmente a casa solo qui. Sai che l’amore per la tua terra non ti fermerà, non ti impedirà di affrontare il tuo destino, perché tu sei un Ligure e sei nato per viaggiare, esplorare, conoscere, migliorare e sfidare le avversità, forgiato da una terra che molto pretende e molto sa dare.
Poi... Poi pensi alla politica. E quei pomodori che hai davanti si trasformano. Non sono più un inno alla Bellezza, al Sole, al Mare ad alti ideali. Ti vengono in mente pagine abbiette di ordinaria miseria umana. Ti sovvengono le piccole e grandi ruberie. Le ipocrisie. Le menzogne. La codardia. L’egoismo. E il pomodoro diviene il simbolo di una potenziale rivalsa: il nobile sberleffo atto a spernacchiare più che ad offendere il politico di turno. Anche in questo il pomodoro si dimostra grande. Non uccide. Non ferisce. Non produce martiri. È capace semplicemente di ridicolizzare colui che, colpito, credendosi grande si è dimostrato invece misero tra i miseri. Quello che spero è che i candidati Sindaci ci salvino da questo. Spero che possano dimostrarci che se ci sono politici infingardi, la Politica invece è cosa più alta. Vorrei che fossero la prova vivente che si può credere ancora in persone serie che agiscano per il bene della collettività. Vorrei che non sapessero parlare della Bellezza, ma la conoscessero e la vivessero e cercassero quindi di proteggerla e farla crescere nuovamente nella nostra terra. Vorrei che non sapessero parlare di politica, ma sapessero fare Politica per il bene della nostra città. Vorrei che non fossero il ricordo di un passato glorioso, ma la certezza di un futuro radioso per Genova.

Vorrei che non fossero «qualcosa virgola davvero» ma che facessero «davvero (senza virgola) qualcosa!».
In definita non chiedo tanto: vorrei solo avere un Genovese come Sindaco e non un Sindaco genovese.
*Tesoriere regionale del Pd

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