Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo alcune lettere di Louis-Ferdinand Céline tratte da Lettere a Marie Canavaggia. Lettere scelte 1936-1960 (Archinto, pagg. 170, euro 17; in libreria il 1°dicembre).
Cara amica, non mi immagini in un esilio tipo Coblenza circondato dal fior fiore degli ingegni e dalle grazie carnali di nordiche bellezze. Purtroppo come al solito la verità è del tutto diversa - clandestino, vergognosamente umiliato, paria e intoccabile. D’accordo mi hanno dimostrato una stupefacente indulgenza ma me l’hanno anche fatto discretamente notare... e posso ritenermi abbastanza al sicuro proprio perché sono straordinariamente discreto, silenzioso, solitario e riservato. Thorwald è la bontà e l’efficienza in persona ma a condizione di vedermi solamente di sfuggita qualche volta al mese, non di più. In realtà il mio isolamento è completo. Non vedo nessuno, uomo o donna - non sarebbe proprio il caso. Non sto a nascondermi, ma non mi faccio neanche vedere- La maschera di ferro faceva più storie di me - questo è quanto - Tengo in ordine la stanza che stiamo occupando grazie alla benevolenza di una compagna di un tempo. Quando tornerà saremo di nuovo in mezzo alla strada, e questo spesso non mi fa dormire la notte, con tutto il resto. Non si immagini niente di piacevole - è una lotta perpetua e moralmente assai meschina, molto triste e tormentosa, e alla fine, data l’età,senza molte speranze di venirne più fuori. Sto bruciando le mie risorse. Se mai tornassi sarei povero, malridotto e odiato come è giusto che sia. Ovviamente non sono l’unico rappresentante della categoria. Sono semplicemente nella norma. E ora che mi tocca di viverci in questa norma la trovo estremamente dura- darsi alla bella vita e chi se ne sbatte queste sono soddisfazioni!
[Copenhagen] giovedì [25 ottobre 1945]
Cara Marie La stringo al cuore e finiamola qui - Tutto questo bordello sentimentale mi fa venire la nausea, di lei, di tutti e di tutte... Dovrei semplicemente fottermene per dio! Vorrei vedere lei, nei miei panni e nella mia condizione, se le verrebbe voglia di perdere anche solo un minuto con queste stupidaggini! Averlo in culo, che bel divertimento! E io, cosa mi metto sotto i denti da 5 anni in qua?L’aria?E sì che non ho grandi pretese! e questo clima orribile... e non ripiombare in Galera! ah come le farebbero bene due anni di galera, le toglierebbero tutte queste complicazioni, una volta per tutte! Sarebbe guarita da questa sua smania di sottigliezze e di parole !! E di
sviolinate!
Spazzi via tutto questo ciarpame!
Cosa vuole che gliene freghi a un galeotto della sua chitarra!
Io le voglio bene ma lasciamo perdere questo dannato cicalare attorno al culo! al cuore! a tutto quel che le pare! Cerchi di essere semplice e seria - Non ha mai neppure lontanamente percepito l’orrore della condizione in cui ci dibattiamo! Non ha immaginazione. Quando sarò tornato (se mai tornerò ) tra i liberi , allora potrà parlarmi di queste faccende Raciniane... Stronzate allo stato puro... Sarò tornato stronzo come tutti quelli che vivono in libertà -Ma per il momento queste cose mi fanno orrore -
Ah il contatto! mica contatto! merda! affanculo tutte queste cazzate! Vuole aiutarmi o no- ? E allora faccia la smorfiosa con Mik- che mi tiene appeso a un filo (sottilissimo) sull’abisso... Benissimo il Beaujolais ! Sarà contento per qualche giorno - [...]
Conta solo il fatto che bisogna ringraziarlo con calore ( e molto) dei suoi inviti e poi fare in modo di non andarci proprio...
Sotto altri cieli faremo la psicologia della morale e del sentimento...
Certo che Villefosse mi ha proprio lasciato nella merda. - Alla fine si è fatto dare da Mik 500 corone di cui io adesso gli sono debitore ( e intanto Mik è furioso -) Eppure lui l’aveva nobilmente invitato - Poco c’è mancato che ci fossi preso dentro anch’io ! Ecco in che situazione
siamoin balia delle ubbie di un mezzo pazzo!
E mille altre storie anche peggiori dello stesso tenore che noi dobbiamo lasciar correre, minimizzare, tamponare ogni sera,ogni settimana! Ah,i rospi Marie? Lei non sa neppure come siano fatti. Sono dei boa quelli che noi dobbiamo ingoiare, 4 al giorno, con un sorriso e mille ringraziamenti! La gelosia? Cazzo! Se vengo fuori da questo inferno voglio vivere in un’orgia perenne! Le va proprio storta povera Marie col suo Racinismo!
Questioni editoriali. Non ci si cava un ragno dal buco! Chiaro come il sole! Tutti cacasotto e impostori! Svezia, Svizzera o Parigi! Stessa storia! Non si faccia cattivo sangue per questo... Anche Paulhan ci mena per il naso a gratis! Che pagliacci! Tutti quanti! Io ci posso crepare di fame 20 volte con i miei libri! Tutti per Miller Sartre e Vercors e Aragon! e Triolet! Mik ha vagamente sollecitato un «mandato plenario» per i miei beni, in modo da inviare l’ufficiale giudiziario dalla Voilier. Ma il Consolato ha storto il naso... E subito Mik ha trovato mille buone ragioni per non combinare più un cazzo...
Sempre la solita desolante solfa... Mi tiro indietro per non essere bacchettato... un’altra volta...! No! per piacere! no! Ho strapazzato pure Deshayes gli ho dato dell’agente provocatore per la sua mania di voler scrivere un libro sul mio caso - È soprattutto sul suo di caso che vuole scrivere, il caso di farsi conoscere.
Il mondo è pieno di gente pronta a saltare sul patibolo del sottoscritto, sulla mia ghigliottina, per farsi notare, mentre a me taglieranno la testa- Non è il suo caso- È almeno un merito che le riconosco Un abbraccio
[Klarskovgaard]4 [ottobre 1948]
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