Sos Usura: «La nuova sede? Nelle piazze di Milano»

Per ricominciare bastano due sedie, un tavolino di legno e centinaia di fogli da distribuire ai cittadini. Piazzetta Capuana, nel cuore di Quarto Oggiaro, uno dei quartieri più «caldi» di Milano. L’associazione Sos Racket e Usura di Frediano Manzi, dopo uno stop di qualche mese, riparte da qui. Da uno striscione appeso ai due pilastri di questo luogo diventato famoso per le sue vicende giudiziarie, terra di disperati e spacciatori, per far capire che la criminalità si può combattere, eccome.
«Siamo ripartiti da qui per dire che la sede non ce l’abbiamo - spiega il presidente dell’associazione Manzi -. Partiremo dalle piazze per stare in mezzo alla gente, per distribuire i questionari per monitorare il fenomeno del racket e dell’usura, la presenza delle organizzazioni criminali che vendono dietro compenso gli alloggi popolari». È lo stesso pezzo di carta che l’anno scorso il Sunia per primo e la Provincia poi, ricorda Manzi, si erano impegnati a distribuire e invece non l’hanno mai fatto. «Abbiamo inviato 380 lettere ai comuni nella provincia di Milano e Varese: ci hanno risposto in undici, dandoci la loro adesione. E oggi partirà una lettera anche per i sindaci di Roma, Bari, Napoli, Palermo per chiedere di adottare anche loro lo stesso modulo nei quartieri a rischio». Loro, quelli dell’associazione, saranno presenti tutte le settimane fino a luglio in altre undici piazze. Undici luoghi strategici di Milano per raccogliere le testimonianze di cittadini, negozianti vittime di un sistema criminale. Piazzetta Capuana, via Padre Luigi Monti dove era partita la campagna per incastrare la signora Gabetti, via Giambellino, via Padova, viale Monza. «Il sindaco Moratti nega una sede istituzionale all’unica associazione antiracket dicendoci che dobbiamo fare regolare richiesta - incalza Manzi -. Ma noi abbiamo denunce penali nei confronti dell’Aler, non mi pareva il caso di domandare qualcosa a chi stavamo denunciando». L’ultima contro i vertici dell’Azienda di viale Romagna risale a un mese e mezzo fa «per un presunto giro di tangenti e mancata indizione di gara d’appalto per 7,8 milioni di euro che coinvolgerebbe anche un consigliere comunale». Secca la replica dell’Aler che «diffida il signor Manzi a rilasciare dichiarazioni lesive degli interessi dell’Aler» che «si riserva di denunciare davanti alle autorità competenti tutti questi episodi».
All’inaugurazione della «nuova» sede dell’antiracket, c’è anche l’attore e consigliere regionale dell’Idv Giulio Cavalli che vuole portare qui, in piazza e nei luoghi più bui di Milano, i suoi spettacoli.

Ci sono anche quelli di Ammazzateci tutti Lombardia, il consigliere provinciale Enrico Marcora dell’Udc. E il sindaco di Canegrate che ha aderito all’idea di Manzi. «Ho il terrore di quello che potrebbe succedere con Expo. Meglio prevenire che curare».

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