Spaccio di famiglia: madre e figlia pusher

Arresti per droga anche ad Anzio: in carcere un egiziano e un palestinese

Stefano Vladovich

Madre e figlia spacciano in casa: arrestate. Piantine di marijuana alte 70 centimetri, mezzo chilo di hashish, bilancini di precisione, coltelli, denaro. Un’attività che fruttava bene a due donne di Aprilia, Laura P. di 40 anni e la figlia Daniela di 20 anni. Una coppia di insospettabili, ma che aveva messo in piedi un movimento fin troppo sospetto per le strade di Fossignano, una frazione della cittadina pontina. Tanto che da settimane i carabinieri del posto, allertati da una serie di segnalazioni, si erano appostati attorno la loro abitazione per coglierle con le mani nel sacco. Ovvero mentre vendono la «roba» ai giovani del quartiere. Ma Laura e Daniela le pensano tutte pur di evitare guai con la giustizia: appuntamenti a tarda notte, telefonate da apparecchi pubblici, scambi di bigliettini con fornitori e consumatori. «Si muovevano come donne di malavita - spiega il capitano dei carabinieri Leonardo De Paola, comandante della Compagnia Aprilia - Era lecito ipotizzare che trafficassero con armi o droga pesante. Abbiamo scoperto che per non creare sospetti costringevano i clienti abituali a consumare la droga in casa loro». Al magistrato della Procura di Latina, però, servono prove per inchiodare le spacciatrici. E il maresciallo della piccola stazione dei carabinieri, Ciro Pellegrino, si mette all’opera. Pedinamenti continui, appostamenti, riprese e fotografie: per settimane gli uomini del nucleo operativo non le mollano un solo istante. Martedì scorso il blitz. «Abbiamo chiesto l’appoggio di un nostro elicottero stanziato nella base aerea di Pratica Di Mare - continua il capitano De Paola - e quando tutti i tasselli finiscono al posto giusto, scatta l’operazione». Sfondata la porta, i militari fanno irruzione in casa. Sul tavolo della cucina materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi. In camera da letto due panetti di «fumo» ancora sigillati per un totale di 530 grammi e altri 30 grammi pronti alla vendita. In balcone 4 piante di «ganja» della miglior qualità (del tipo calabrese). A mamma e figlia non resta che confessare e farsi arrestare per spaccio di stupefacenti.
Altro arresto, questa volta ad Anzio. Non solo aveva utilizzato ben 11 nomi diversi ma in un’occasione si era perfino finto cittadino turco. Un palestinese di 25 anni, nato a Ramallah ma residente a Trapani il primo, un egiziano di 26 anni, A.I.K., senza fissa dimora il secondo. Una coppia di pusher che usava ogni mezzo possibile pur di sfuggire al carcere.

L’altro giorno l’epilogo: i carabinieri, dopo aver intercettato un cliente, fanno scattare le manette. Difficile scoprire le vere generalità di E.K, più volte arrestato per documenti falsi. Le impronte digitali chiariscono ogni dubbio.

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