Politica

Sparatoria a Napoli: ferito un turista canadese

Scontro tra bande rivali. Ma a rimetterci è uno straniero che con la moglie visitava la città

Carmine Spadafora

da Napoli

Una sparatoria tra bande rivali di camorristi, in pieno centro di Napoli, stava per costare la vita ad un turista canadese, in vacanza con la moglie a Capri ma, venuto in gita per qualche ora nel capoluogo. È successo intorno alle quattro di ieri pomeriggio, all'angolo tra via Gennaro Serra e via Nuova Pizzofalcone, ai quartieri spagnoli, a ridosso della centralissima piazza Plebiscito, dove hanno sede la Prefettura e Palazzo Reale.
I sicari, probabilmente due, a bordo di una moto, sono entrati in azione in via Serra, per uccidere un uomo che vive nella zona. Dieci, forse dodici proiettili, schizzano dalle bocche delle pistole dei killer: nel vicolo di Pizzofalcone è terrore. Le finestre si chiudono di colpo, chi si trova in strada cerca di infilarsi in qualche portone. Anche l'uomo finito nel mirino delle pistole dei sicari trova scampo, forse in uno dei tanti «bassi» del quartiere. Qualche proiettile esploso dai killer, compie un percorso impazzito di circa 300 metri: vola da via Gennaro Serra e schizza sull'asfalto di piazza Carolina. Il piombo si frantuma, le schegge vanno a conficcarsi nella gamba sinistra e nel braccio destro del turista canadese, ignaro di tutto, mentre si trovava in compagnia della moglie. Anche in piazza Carolina, dove affacciano gli uffici della Prefettura e, da cui si accede a piazza Plebiscito, si scatena il terrore. Centinaia di persone fuggono come impazzite. Qualche automobilista abbandona la propria auto intrappolata nel traffico e fugge a piedi. Decine di passanti trovano rifugio nella vicina cattedrale. Difficile in quelle condizioni organizzare i soccorsi per Mark St. Pierre, un ingegnere di 43 anni che lavora in Africa. Quando la paura comincia a svanire viene portato in ospedale. Una breve tappa nel reparto di chirurgia d'urgenza, poche parole ai suoi soccorritori: «Ho pensato che stessero sparando fuochi d’artificio. E pensare che volevo comprare una casa a Napoli. Ma qui non si scherza, poteva finire male sul serio». Poi, il professionista viene portato in sala operatoria per un delicato intervento.
Una estate nerissima, dunque, per i turisti in visita a Napoli. Scippi, rapine, ieri le pallottole vaganti, esplose nel corso di un regolamento di conti tra camorristi. Due giorni fa, un altro proiettile destinato alle abitazioni dove risiedono alcuni camorristi, aveva finito per colpire ad un braccio la nipote di un boss. E, il giorno precedente, due turisti inglesi, marito e moglie, erano stati scippati tra la folla dei Rolex che portavano al polso. Dinanzi a questo bollettino di guerra che fa di Napoli la città più violenta d'Europa, l'assessore comunale al Turismo, Valeria Valente si è limitato a dire: «Auguro al nostro ospite di rimettersi velocemente sperando che i responsabili di questo gesto siano individuati e fermati quanto prima». In serata, un agguato di camorra ha provocato un morto e un ferito a Varcaturo.

Il morto era un boss della zona.

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