Spari nella notte, l’incubo della Valbisagno

Spari nella notte, l’incubo della Valbisagno

(...)e consigliere d'opposizione della circoscrizione che si sfoga: «Insieme al collega Brundo sono anni che ci battiamo per cercare di risolvere, almeno in parte, questo grave problema. Abbiamo chiesto e ottenuto il poliziotto di quartiere, ma da solo non può farcela. Abbiamo chiesto un incontro con il prefetto per metterlo al corrente del disagio dei cittadini della Valbisagno, ma non ci siamo mai riusciti anzi. Da palazzo Spinola ci sentiamo ripetere che la situazione è sotto controllo: ma sono i fatti a dargli torto». L'invasione dei rom (ampiamente trattata da Il Giornale nei giorni scorsi) è un tema che sta particolarmente a cuore al consigliere: «Siamo tornati dalle ferie e dopo il campo permanente di via Adamoli, l'occupazione dei piazzali antistanti lo stadio e le piscine della Sciorba, anche a Molassana si sono insediati gli zingari con tanto di camper e roulotte».
La gente ha chiesto da tempo anche un presidio fisso della polizia. Ma su questo fronte le richieste dei cittadini sono rimaste inascoltate. «Ci hanno risposto che esiste già la caserma dei carabinieri - dice Morabito -. È vero. Però quando domandiamo che vengano realizzati più controlli ci rispondono che anche loro fanno quello che possono, ma non hanno abbastanza personale».

Ma non basta. Morabito snocciola date e dati. «In cima a via Riccia, una traversa di via San Gottardo, da alcuni anni si sono insediate una ventina di famiglie rumene, hanno occupato abusivamente vecchie e fatiscenti case rurali, se ti avvicini a loro ti mandano contro i cani... i cittadini hanno denunciato il fatto, ma gli zingari sono sempre lì». Anche gli spazi che la circoscrizione ha conquistato nel corso del tempo in nome di una maggiore vivibilità sono diventati «ostaggio» dei delinquenti. Vedi il caso giardini Cavagnaro, che con il passare del tempo sono diventati la terra di conquista da parte degli extracomunitari che spacciano e compiono quotidianamente atti di vandalismo. Le famiglie genovesi non possono più frequentare i giardini perché rischiano di essere perseguitate da questi delinquenti e ultimamente, in segno provocatorio, stanno raccogliendo firme per chiedere di passare sotto la giurisdizione della III Circoscrizione in quanto la IV non tutela i loro interessi. Ma Morabito non si ferma. «In via Cà de Riva e in Via Vecchia, strade parallele di via Bobbio e alle spalle dell'uscita dell'autostrada, tutti i fondi dele palazzine sono occupati da extracomunitari. Vivono a decine dentro una stanza di pochi metri quadrati e sono un pericolo per gli abitanti della zona. A parte le precarie condizioni igieniche, cucinano con bombole di gas e non mi stupirei se si verificasse un’esplosione». Sul fronte sicurezza opposizione e maggioranza in circoscrizione si alleano. Giuseppe Russo, rappresentante della maggioranza di centrosinistra che guida il parlamentino, fa eco al collega: «In salita La Liggia (sempre zona San Gottardo), da un po’ di tempo si sono insediati un gruppo di albanesi che girano armati e che non perdono occasione per dimostrare la loro gratuita violenza. Le forze dell'ordine sono a conoscenza del fatto, ma si guardano dall’intervenire». Non si dà pace Russo: «Sono soggetti pericolosi... non a caso ultimamente sono aumentati furti e rapine. Chissà...Tutti sono al corrente e conoscono queste persone ma nessuno li denuncia».

Queste ultime parole sono avallate anche dagli abitanti della zona che riferiscono di sentire spesso, a tarda sera, anche degli spari che giungono da questo nucleo di case, apparentemente abbandonate ma in realtà occupate da loro. Eppure non siamo nel «Bronx».

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