Milano - La giornata di Alitalia si è aperta con la notizia dell’apertura di un’indagine contro ignoti per insider trading presso la Procura di Roma: i magistrati intendono accertare se ci siano stati abusi nelle oscillazioni che hanno segnato il titolo nel periodo tra il 29 giugno e il 31 luglio. Anche ieri in Borsa il prezzo è sceso del 3,16%, che sommato al 7,43 di mercoledì fa più del 10% in due giorni.
Nel pomeriggio, com’era stato annunciato, il neo presidente e amministratore delegato della compagnia, Maurizio Prato, ha incontrato i vertici sindacali di categoria per una prima presa di contatto, definita da tutti «molto cordiale». La vera sostanza dell’incontro è trapelata con chiarezza solo attraverso alcune indiscrezioni: Prato vuol procedere alla cessione (mantenendo partecipazioni di minoranza) di tre attività appartenenti ad Alitalia Servizi - l’handling di Az Airport, l’informatica, il call center - mantenendo la sola manutenzione, che necessita di una profonda ristrutturazione e che potrebbe rientrare in Alitalia Volo. L’aver coinvolto i sindacati, fin dal primo incontro, in iniziative di questa portata rende l’idea del piglio con cui Prato è entrato in azienda. Ai leader dei lavoratori ha ribadito che l’incarico ricevuto dal governo è quello di individuare i soggetti ai quali cedere la compagnia.
Anche in azienda il nuovo numero uno, al suo primo giorno di lavoro, ha fatto immediatamente sentire la propria presenza. Per mezzo di due ordini di servizio: con il primo ha sospeso ogni decisione organizzativa e di processo in corso; con il secondo ha richiamato sotto il suo controllo diretto due funzioni chiave, le relazioni esterne (Ilaria Bramezza) e le alleanze e finanza straordinaria (Piero Ceschia), che finora rispondevano al coordinatore delle attività di business Giancarlo Schisano. I significati sono piuttosto evidenti: da un lato Prato vuol prendere in mano l’immagine complessiva della compagnia, fortemente degradata dai tempi di Cimoli; dall’altro vuole un rapporto più diretto, attraverso Ceschia, con Sky Team e, soprattutto, col partner industriale e azionista Air France. Su questo punto, in particolare, le congetture sono molte; c’è chi si spinge a scommettere che il nuovo piano industriale, quello da varare il 30 agosto, sarà elaborato in stretta collaborazione proprio con i francesi.
Ma chi costruirà il nuovo piano? L’organigramma di oggi indica in questo ruolo il coordinatore Schisano, ex Fs, che se confermato potrebbe essere nominato, più esplicitamente, direttore generale.
Ma la sua permanenza non è così scontata, né è considerato probabile che sia lo stesso ad assumere in proprio la gestione di passeggeri, cargo e commerciale. Anche il direttore finanziario, Vittorio Mazza (ex Air One, rimasto molto legato a Carlo Toto), che oggi risponde a Schisano, potrebbe veder modificato il suo ruolo, andando a rispondere direttamente a Prato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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