Ariana Grande pigliatutto. Crolla il mito di Lady Gaga

Due premi all'italoamericana, neanche nominata la popstar. Alessandra Amoroso a sorpresa batte persino Enrique Iglesias

Ariana Grande pigliatutto. Crolla il mito di Lady Gaga

Allora uno dopo l'altro ieri sera all'SSE Hydro di Glasgow sono stati annunciati i vincitori degli Mtv Europe Music Awards, uno degli Oscar della musica leggera. Diretta planetaria per quasi un miliardo di spettatori (trasmessa qui da noi sia in italiano sul canale 8 che in inglese sul 67 del digitale terrestre). Solito parterre luccicante a partire dalla presentatrice Nicki Minaj, famosa per il rap e il lato B sempre ampiamente esposto. Spettacolo d'altri tempi perché ormai manco più i Grammy riescono a essere così patinati. Però le vittorie sono uno shock per chi non ha il polso dell'attualità pop. Come quella dell'italoamericana Ariana Grande, miglior artista femminile e miglior canzone ( Problem con Iggy Azalea). O la doppia consacrazione (Best new e Best push) dei bravi 5 Seconds of Summer. Stabili Katy Perry (premiata per il look e il video di Dark Horse ) e Calvin Harris, come da previsioni miglior deejay in circolazione. E se gli One Direction (miglior live), Justin Bieber (miglior artista maschile) e Alicia Keys (canzone con impegno sociale, We are here ) erano tutto sommato prevedibili, sorprende in positivo Alessandra Amoroso che non è soltanto miglior artista italiana ma pure del Sud Europa, battendo ai voti persino il gettonatissimo Enrique Iglesias.

Applausi.

Insomma, gli Mtv Europe Awards danno il quadro preciso di ciò che piace agli ascoltatori compresi in una fascia anagrafica che non supera mediamente i quarant'anni. E una conferma che Mtv continua a essere un termometro credibile della musica che gira intorno. Oltretutto, proprio arrivati alla loro ventesima edizione, gli Ema (come si chiamano in gergo) sono ormai diventati una sorta di filigrana del pop. Vent'anni fa, per dire, a Berlino (curiosa coincidenza) li presentava Tom Jones e il miglior gruppo furono i Take That, mentre Bryan Adams e Mariah Carey i migliori solisti. L'anno dopo a Parigi, Bjork e Michael Jackson. Nel 1997 a trionfare furono le Spice Girls mentre gli Hanson (chi?) piazzarono la loro Mmmbop come miglior canzone dell'anno. Sembra un'altra epoca. Anzi, lo è. E se qualcuno come Eminem oppure gli U2 (ospiti anche ieri sera) ha conservato una sorta di stabilità sul mercato, altri come Natalie Imbruglia (miglior canzone 1998 con Torn ) o Cranberries o Alanis Morissette si sono arenati o hanno scelto di deviare dal pop di facile presa. Qualche volta è accaduto per scelta. Altre volte è stato subito. Ad esempio Lady Gaga: miglior artista nel 2010, miglior canzone e miglior video e miglior artista nel 2011 e quest'anno completamente sparita dalle vittorie e pure dalle nomination. Un tracollo che vale molto più di tante analisi.

Perciò anche questa edizione conferma che sono i grandi nomi a fare da filo conduttore in questo passaggio generazionale. Ieri sera gli U2 (miglior gruppo nel '95 a Parigi) hanno suonato dal vivo una inattesa Every breaking wave con una sezione d'archi e il redivivo Ozzy Osbourne (quasi 66 anni) ha ritirato il premio come Global Icon cantando uno dei suoi superclassici, Crazy train .

Quasi impossibile da prevedere nel 1980 quando l'ex cantante dei Black Sabbath, in piena psicosi maniaco depressiva da abuso di alcol e stupefacenti, provava a sopravvivere agli eccessi pubblicando proprio questo brano. In poche parole, anche stavolta gli Awards confermano Mtv come crocevia del pop rock. E non per nulla la prossima edizione sarà al Forum di Milano il 25 ottobre. Di fianco all'Expo. Al centro dell'Europa.

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