Mamma mia, che boiata pazzesca. Neanche in un ospedale si era mai visto tanto sangue come nei lunghissimi e noiosissimi cento minuti di un film che dovrebbe creare, almeno nelle intenzioni, una seconda storia collocata nell'architettura del primo, indimenticabile, 300. Purtroppo, del precedente, ne porta indegnamente solo il richiamo al titolo e nulla più. Il regista Murro prova a fare lo Zack Snyder, estremizzando il suo particolare modo di fare cinema, con risultati, però, disastrosi. Lo spettatore assiste, inerte, a un bombardamento gratuito di ralenti e primi piani in slow motion, di tagli degli arti e decapitazioni, di violenza smisurata ed erotismo. Insomma, un incrocio tra un videogame e uno splatter, con testosterone all'ennesima potenza, giusto per non disorientare gli adolescenti in sala, togliendo uno dei loro stereotipi. Tratto dall'ultimo romanzo a fumetti di Frank Miller, «Xerxes», la vicenda si dipana in parallelo con la battaglia delle Termopili e dei valorosi 300 spartani di Leonida raccontata nel 300 di Snyder. Qui, il campo di battaglia è trasferito sul mare per immortalare, in maniera molto romanzata, la battaglia di Capo Artemisio. Il generale greco Temistocle (Sullivan Stapleton), l'eroe di Maratona che uccise il re persiano Dario, tenta di unire il suo popolo (ma Sparta, non ne ha voglia) per opporsi all'invasione della flotta persiana, comandata dalla vendicativa Artemesia (Eva Green), una greca al servizio dell'uomo trasformato in dio, Serse. Meno male che c'è Eva Green a salvare, per quanto possibile, i destini del film.
La sua carica erotica è notevole e il regista la sfrutta all'inverosimile per sviare alla sua mancanza di idee. Da cult, la scena con Temistocle sedotto da Artemesia durante un colloquio che dovrebbe impedire la guerra ma che esplode in un rapporto sessuale consumato come se fosse un incontro di wrestling.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.