Alessio Boni: «Il mio Ulisse vi sorprenderà»

«I puristi ci spareranno addosso. Garantito». Perché il suo sarà sempre Ulisse. Ma dell'omerico eroe non avrà più la proverbiale astuzia, il Cavallo, Circe, Polifemo, le sirene… «Il mio Ulisse assomiglierà - semmai- ad un reduce dalla guerra del Vietnam». E non a caso Alessio Boni sarà il protagonista di una serie Rai che - in onda da oggi su Raiuno, 46 anni dopo il mitico sceneggiato con Bekim Femhiu e Irene Papas - non s'intitolerà più Odissea. Ma - opportunamente - Il ritorno di Ulisse . Per la prima volta del poema eroico sono raccontati solo gli ultimi dodici libri. Spiega Boni: «Sono quelli su cui perfino a scuola, in genere, si sorvola. Perché non raccontano più le avventure appassionanti e favolose del viaggio verso Itaca. Ma tutto ciò che ad Ulisse accade dopo il suo ritorno nell'isola. E cioè il disagio di un eroe che ha troppo sofferto per dimenticare tutto quanto tornando a casa. E di una Penelope e di un Telemaco che stentano a riconoscere, nel sanguinario guerriero che si ritrovano davanti, il saggio re d'una volta».

L'eroe è colto fuori dal mito. Però, dice Boni, «lo stesso Omero lo descrive, una volta arrivato a destinazione, tormentato e diffidente. Noi lo abbiamo visto quasi come un reduce dalla guerra del Vietnam. Un uomo traumatizzato, che non riesce più a liberarsi degli orrori vissuti, che non si fida più di sua moglie, che stenta a riconoscere suo figlio». L'astuto Ulisse è diventato «un eroe molto fisico, quasi brutale. Ho passato mesi in palestra, a rinforzarmi per impugnare con disinvoltura scudi, arco e gladio». C'è qualcos'altro che distingue questo Ulisse da quello, popolare eppure colto, che nel vecchio sceneggiato ogni sera veniva introdotto agli italiani da Giuseppe Ungaretti. L'infedeltà all'originale. «È vero» ammette Boni «gli sceneggiatori, che sono francesi, si sono presi alcune libertà. Hanno creato il personaggio di una schiava, Clea, legata a Telemaco da un amore inviso al padre. Hanno immaginato che, proprio per impedire questo amore, Ulisse obblighi il figlio a sposare Nausicaa. Che, come tutti sanno, s'era precedentemente innamorata proprio di Ulisse.

E infine hanno riscritto il finale; e in un modo tale da lasciare perplesso, all'inizio, anche me. Ma nella nuova ottica proposta da questa miniserie, è un finale che funziona benissimo». Il progetto è la prima co-produzione fra Arte France e Rai. Il che dovrebbe garantirne la serietà culturale.

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