Alieni cattivi e pirati Ecco le serie tv che si videogiocano

Il fantascientifico «Defiance» inaugura l'integrazione tra console e piccolo schermo. «Black Sails» invece si ispira a un famoso game

Alieni cattivi e pirati Ecco le serie tv che si videogiocano

Fino a non molti anni fa i videogiochi erano considerati, nella migliore delle ipotesi, uno spreco di tempo e chi giocava spesso era pure guardato un po' male. Era. Perché in circa un trentennio sono stati capaci di conquistarsi un posto al sole accanto a cinema e serie tv, in un interscambio fruttuoso di idee, trame e artisti. Il giro d'affari dei videogame ormai supera quello della settima arte, e le produzioni sono sempre più simili a quelle di un colossal. Oggi per produrre un videogioco è normale spendere tra i 30-50 milioni, ma non sono rari picchi che superano i 100. Uno su tutti, l'attesissimo Destiny , in uscita i primi di settembre: un videogioco ambientato in vari pianeti del sistema solare, che con il suo budget di oltre 500 milioni di dollari è già diventato il più costoso di sempre.

I videogame sono dunque veri e propri blockbuster, ai quali ormai guarda anche il mondo del cinema e della tv. Se in un primo momento lo scambio era spesso a senso unico, ovvero venivano prodotti videogame basati su film e serie televisive, basti pensare alle trasposizioni in gioco di X Files , Il Signore degli Anelli , Prison Break e The Walking Dead , ora qualcosa è cambiato. Da un lato infatti aumentano gli attori famosi che non disdegnano l'interpretazione di personaggi virtuali: l'ultimo in ordine di tempo è Kevin Spacey, che farà parte del cast di Call of Duty: Advance Warfare , ma si possono citare Liam Neeson, Emma Stone, Vin Diesel e anche Giancarlo Giannini. Dall'altro anche registi del calibro di Steven Spielberg e Sam Raimi hanno deciso di trasformare in serie tv e film Halo e The last of us , videogame di enorme successo.

E se per apprezzare il lavoro di Spielberg e Raimi ci sarà da aspettare almeno un anno, da settembre arriveranno in Italia due serie legate a doppio filo con il mondo dei videogame. Defiance , al momento in onda con la seconda stagione in Usa, il 17 settembre su Axn Sci-fi (canale 134 di Sky) è, per la prima volta, serie tv e videogame insieme. Ambientata nel 2047, in una Terra completamente trasformata dall'arrivo di sette diverse razze aliene e da decenni di guerra per il suo controllo, sviluppa infatti grafica, trama e personaggi su entrambe le piattaforme. Al centro c'è D efiance , città fondata sulle rovine di St Louis, che cerca di rappresentare un modello alternativo di pace e convivenza fra le specie. L'esperimento, portato avanti dalla Universal Cable Productions per quanto riguarda la serie e dalla casa di produzione Trion per il videogame, prevede la fusione della trama televisiva con i contenuti del gioco, aggiornati man mano che si va avanti negli episodi. Ne deriva un universo condiviso ma non sovrapposto, nel quale è comunque possibile muoversi senza ricalcare i percorsi della serie tv. Il risultato della prima stagione è uno sci-fi con tratti western. Ma è l'idea del legame diretto tra il medium televisivo e quello videoludico a essere interessante e sarà probabilmente la chiave per far funzionare entrambi i mondi. Si andrà verso l'integrazione totale? Chi ha in casa una consolle di nuova generazione non ha dubbi: la risposta è affermativa.

Black Sails , ispirato al romanzo L'Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson, è invece uno degli ultimi esempi di come l'estetica del videogioco sia ormai entrata nel linguaggio visivo di cinema e tv. In onda su Axn (canale 122 di Sky), a partire dal 22 settembre, è ambientato a inizio '700 nell'età d'oro della pirateria e segue le avventure del Capitano Flint e del suo equipaggio, compreso il giovane John Silver, che lotteranno per la salvezza di New Providence, l'isola famosa come «casa» di criminali e pirati. Fin qui tutto piuttosto tradizionale. Eppure ciò che spicca nella serie, prodotta da Michael Bay per il canale Usa Startz e già rinnovata per una seconda stagione, è proprio l'adesione all'immaginario virtuale.

A partire dalla sigla, realizzata da Imaginary Forces, studio specializzato in video promozionali di videogames, e ispirata a quella di Halo 3 . Tante anche i rimandi e le analogie con Assassin's Creed IV: Black Flag della Ubisoft, ambientato appunto nelle isole del mar dei Caraibi a metà 700. Segno che la trasformazione è ormai compiuta.

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