«Bella più di prima» per rinnovarsi e cominciare una nuova vita

C'è Greta, che dopo aver subito 25 anni di maltrattamenti e violenze da parte del marito ha trovato la forza di separarsi e progettare il futuro con un'immagine nuova. C'è Paola, che è guarita da un tumore al seno e vuole rimediare ai segni lasciati dall'operazione. Per ripartire dopo aver superato una difficoltà bisogna lavorare soprattutto di testa ma guardarsi nello specchio ogni mattina e piacersi può dare una spinta nuova. Così è stato per le sette protagoniste della terza edizione di Bella più di prima, prodotto e ideato da DueB Produzioni di Luna Berlusconi. Dopo la messa in onda su La5, il docu-reality viene riproposto da domani su Canale 5 a partire dalle 9.50. Il programma raccoglie l'eredità di format come Il brutto anatroccolo, andato in onda su Italia 1 dal 1998 al 2000, e Bisturi! Nessuno è perfetto del 2004, riproposto nel 2009 come best of. Il primo migliorava l'aspetto di gente comune attraverso piccoli interventi di visagisti e parrucchieri, il secondo portò in tv operazioni anche invasive di chirurgia estetica e plastica. In Bella più di prima c'è un approccio senza voyeurismo o interventi in presa diretta. Al centro delle puntate rimangono le protagoniste con le loro storie. Ad ascoltarle, sostenerle e consigliarle il team di professionisti composto dall'hair stylist Monica Coppola, dalla dermatologa e medico estetico dottoressa Annalisa Pizzetti, dal chirurgo plastico dottor Antonio Spagnolo e dalla dottoressa Valentina De Giorgi, odontoiatra e chirurgo orale. «Sono donne che hanno voglia di rivincita, che vogliono mettersi in gioco per affrontare un nuovo e migliore percorso di vita», spiega De Giorgi. «La candidata giusta è una persona fortemente motivata, solida a livello psicologico ma con problematiche fisiche che interferiscono nella sua ripartenza», continua. Proprio come nel caso di Rossella, che a causa di un padre tossicodipendente ha avuto un'infanzia difficile e non ha mai potuto permettersi cure mediche, in particolare odontoiatriche. Un problema che l'ha limitata nella vita e anche nella ricerca di un lavoro. «Ogni volta che mi guardavo allo specchio facevo un salto nel passato», ha raccontato. Le sette protagoniste sono infatti donne che, «non hanno mai avuto a che fare con l'estetica e spesso anche con la cura medica della propria persona», spiega Annalisa Pizzetti.

«Non sono mai donne vanitose, il loro è un desiderio reale di essere educate a prendersi cura di se stesse».Un servizio fotografico immortalerà poi la trasformazione anche davanti a parenti ed amici, che vengono coinvolti fin dall'inizio e sono co-narratori di ogni storia.

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