Come cambia l'Auditel: campione triplicato e apertura alla nuova tv

Dopo lo scandalo di ottobre, sostituite tutte le famiglie, in autunno arriva il super panel

Come cambia l'Auditel: campione triplicato e apertura alla nuova tv

A ottobre il caso aveva creato grande scandalo: svelate le identità del campione Auditel, possibilità di «inquinamento dei dati», timori per le eventuali tentativi di «corruzione» delle famiglie che detengono il meter, la scatolina magica da cui dipendono milioni di investimenti pubblicitari e anche le carriere professionali di molti personaggi dello spettacolo. Un semplice errore umano, l'invio di una mail collettiva in «chiaro» invece che in copia nascosta, aveva provocato una valanga e un conseguente danno di credibilità e di immagine per Auditel. Perché uno dei requisiti fondamentali del «panel» è quello dell'anonimato dei componenti, in modo che non possano essere raggiunti e influenzati. In effetti poi non sono stati identificati casi di inquinamento dei dati, però ormai il danno era enorme.

Così, per superare l'incidente e riottenere la fiducia del mercato e degli utenti televisivi, la società di rilevazione (che nel frattempo ha cambiato anche management con presidente Andrea Imperiali) ha deciso di rinnovare totalmente il campione. E l'altro giorno ha annunciato di aver raggiunto uno degli obiettivi fissati in quei giorni drammatici quando si sospese per due settimane la pubblicazione degli ascolti. Dunque, sono state cambiate tutte le 5700 famiglie (sulla base degli stessi criteri statistici precedenti) che prima di ottobre facevano parte del campione: per intenderci sono le famiglie che accettano di tenere sul televisore una scatoletta che registra quali programmi guardano.

Comunque, Auditel (società in cui siedono Rai, Mediaset, Sky, Discovery, La7 e le associazioni degli utenti pubblicitari), ha colto l'occasione di quel «pasticciaccio» anche per aprirsi al futuro, rispondere alle tante critiche cui viene sottoposta da anni, ed esaudite le richieste ed esigenze del nuovo mercato televisivo (si pensi solo allo sbarco in Italia di Netflix). Dunque due sono le strade su cui si sta muovendo la società. La prima è l'ampliamento del campione, con la creazione di un super panel di 15.700 famiglie, 5700 attuali più altre 10.000, che darà una affidabilità maggiore soprattutto per quanto riguarda le emittenti minori. La pubblicazione dei dati entrerà in funzione in autunno. Sarà interessante vedere se questa rivoluzione porterà a significativi cambiamenti nei numeri assegnati ai grandi canali, da Mediaset a Rai a Sky.

Il secondo obiettivo è l'apertura ai device moderni. Per raggiungere questo scopo i diecimila nuovi campioni saranno dotati di nuovi sistemi di rilevamento (people meter) che servono al monitoraggio «globale»: oltre alla visione tradizionale della tv, anche quella che avviene con telefonini e pc. In sostanza le nuove famiglie non avranno il vecchio meter con pulsanti da schiacciare per identificare i singoli utenti davanti alla tv, ma la presenza sarà rilevata automaticamente con un meter digitale, mentre un sistema (SDK, Software development kit) monitorerà la fruizione sugli altri device. In autunno, i dati comunicati saranno relativi al super panel ma solo per la fruzione tradizionale della tv.

In una seconda fase (con date ancora da definire) saranno comunicati anche quelli relativi a tablet e smart phone (e anche alla visione in differita sull'on demand). E questo darà all'Italia il sistema più moderno e ampio al mondo.

Se, ovviamente, tutto filerà liscio. Perché con tutto quello che è successo all'Auditel in questi anni bisogna restare prudenti.

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