"Casadei Social Club". Il liscio si sposa con rap e cantautori

Dopo 36 anni il mitico Raoul torna sul palco Con la band, il figlio Mirko e Goran Bregovic

"Casadei Social Club". Il liscio si sposa con rap e cantautori

"Se passa da cattolica mi telefoni, anche il giorno prima, la invito a pranzo a casa mia e vado a prenderle due sogliolette direttamente dalla barca, mi raccomando, lo faccia... Ho anche un orto biologico eccezionale che coltivo personalmente...Parleremo di caccia, di politica e soprattutto di musica...". È fatto così Raoul Casadei, semplice e diretto come la sua musica. Si è ritirato dalle scene 36 anni fa ma ora è pronto per il grande rientro, il "Casadei Social Club" (per parafrasare la celebre reunion dei cubani Buena Vista Social Club che tanto successo fece nei teatri e al cinema), la rinascita della sua Orchestra Spettacolo con tutti i membri originali che si svolgerà il sabato a Rimini con tanti ospiti come Goran Bregovich, sotto il patrocinio di Mirko Casadei, che ne ha raccolto l'eredità, ha appena pubblicato l'album SocialLiscio e aprirà con la sua orchestra "La notte del liscio", stasera a Cervia prima di girare tutta l'Italia - dal Friuli alla Puglia - con la sua orchestra. "Mi ha telefonato Mirko con questa idea di farmi tornare sulle scene - dice Raoul - ma io ero un po' perplesso; ho dovuto cercare i vecchi orchestrali uno ad uno. C'era chi passava il tempo giocando a carte, chi si era ritirato chissà dove. Ma tutti hanno risposto entusiasticamente. Ho fatto fatica a convincere la nostra cantante, Rita, detta coscialunga per le sue minigonne. Diceva: "sono invecchiata, sono ingrassata, ma quando ho insistito alla fine ha risposto: Signorsì". Quindi ci sarà tutta la vecchia guardia a intonare successi come Ciao mare (il suo primo successo, bocciato dalla Rai e lanciato da Vittorio Salvetti), Romagna mia, Simpatia, Mazurka di periferia, La mia gente. Al suo fianco, accanto a Mirko, ci saranno personaggi che centrano poco o niente col liscio come Goran Bregovic e Cisco dei Modena City Ramblers. "Sarà il trionfo della tradizione folk ma anche della contaminazione - interviene Mirko, che nel suo album e al concerto di stasera ha invitato artisti come Massimo Bubola - un grande cantautore che metterà il giusto tocco di ballate d'autore" e Frankie Hi-Nrg "che rapperà sui nostri brani così come noi rileggeremo i suoi". Insomma la rinascita del liscio "che non è mai scomparso - dicono i due in coro - ma è l'unica forma di musica folk che unifica l'Italia e si balla ovunque". Ne è buon testimone Mirko che ha portato il iscio in tutto il mondo, dall'Australia a Cuba, dove i ballerini locali sono impazziti per la mazurka e la polka. "Pensare che da ragazzo suonavo il rock di Bill Haley nei localini - ricorda Raoul - ma poi la musica di Secondo Casadei, mio zio che creò l'orchestra nel 1928 mi ha fulminato per la sua capacità di unire la gente, il hop fatto a lungo il maestro elementare, poi cominciai a scrivere brani per mio zio e da lì entrai definitivamente nell'orchestra. Solo Secondo Casadei ha passato un periodo di crisi nel secondo dopoguerra, quando in Italia è arrivato lo swing. Io ho sempre fatto 300 concerti l'anno e ho lanciato la frase vai col liscio... Accadde una sera a garlasco, vicino a Pavia, un posto modernissimo con quattro o cinque piscine, la gente che si scatenava in pista, le coppiette che si baciavano, così gridai vai col liscio, perché il liscio ha anche qualcosa di erotico, e il giorno dopo la frase uscì su Sorrisi & Canzoni e divenne un marchio di fabbrica della nostra musica".

A mantenere viva la tradizione, con quel tanto che basta di modernità, ci pensa Mirko, che per stasera sta programmando un'entrata a sorpresa sul palco a bordo di una limousine e che continua a scrivere canzoni nel solco delle radici come la neonata Io sono romagnolo, tu di chi sei figlio? (il titolo originale è in dialetto), "che vuole sdrammatizzare il problema dei migranti e della multietnicità", per rimanere nell'attualità. la tradizione continua, via alle danze....

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